Il dollaro debole spinge Nike
Ultili in crescita del 24%
Il dollaro debole fa bene ai conti della Nike. Il colosso statunitense dell'abbigliamento sportivo ha chiuso il quarto trimestre fiscale (al 31 maggio) con utili in crescita di oltre il 24%, superando così anche le piu' ottimistiche previsioni degli analisti. Un risultato, questo, ottenuto soprattutto grazie al deciso incremento delle esportazioni.
La debolezza della valuta Usa, infatti, ha reso più appetibile i prodotti Nike all'estero e le vendite hanno registrato una vera e propria impennata.
L'utile netto e' salito a 305 milioni di dollari, o 1,13 dollari per azione, contro 246,2 milioni di dollari, o 92 cents, registrati nello stesso periodo dell'anno precedente.
Le vendite sono cresciute del 17% raggiungendo quota 3,49 miliardi di dollari, trainate soprattutto dal mercato asiatico dove si e' registrato un aumento del 25%, da quello europeo e da quello statunitense, che rimane comunque il mercato di riferimento della Nike.
E se lo scorso esercizio si è chiuso con un raddoppio dell'utile a 945,6 milioni di dollari, l'esercizio in corso è cominciato sotto i migliori auspici. Gli ordinativi sono aumentati del 10% negli Stati Uniti, del 9% in Europa e del 21% in Asia.
Il dollaro debole fa bene ai conti della Nike. Il colosso statunitense dell'abbigliamento sportivo ha chiuso il quarto trimestre fiscale (al 31 maggio) con utili in crescita di oltre il 24%, superando così anche le piu' ottimistiche previsioni degli analisti. Un risultato, questo, ottenuto soprattutto grazie al deciso incremento delle esportazioni.
La debolezza della valuta Usa, infatti, ha reso più appetibile i prodotti Nike all'estero e le vendite hanno registrato una vera e propria impennata.
L'utile netto e' salito a 305 milioni di dollari, o 1,13 dollari per azione, contro 246,2 milioni di dollari, o 92 cents, registrati nello stesso periodo dell'anno precedente.
Le vendite sono cresciute del 17% raggiungendo quota 3,49 miliardi di dollari, trainate soprattutto dal mercato asiatico dove si e' registrato un aumento del 25%, da quello europeo e da quello statunitense, che rimane comunque il mercato di riferimento della Nike.
E se lo scorso esercizio si è chiuso con un raddoppio dell'utile a 945,6 milioni di dollari, l'esercizio in corso è cominciato sotto i migliori auspici. Gli ordinativi sono aumentati del 10% negli Stati Uniti, del 9% in Europa e del 21% in Asia.
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