Violenza negli stadi, sì ai biglietti nominativi

Violenza negli stadi, sì ai biglietti nominativi

Tre i nuovi decreti approvati: si parla anche di videosorveglianza
Il ministro: le società dovranno assumersi più responsabilità
ROMA - Il ministro dell'Interno Beppe Pisanu ha annunciato che dal prossimo campionato arriveranno negli stadi di calcio i biglietti nominativi. La misura era stata da molti invocata come un deterrente contro gli atti di violenza. Pisanu ha annunciato che sono stati firmati 3 nuovi decreti, al termine dell'incontro che lo stesso ministro ha avuto con i colleghi della cultura e delle innovazioni tecnologiche, Rocco Buttiglione e Luigi Stanca e con i vertici del mondo dello sport, il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e quello della Figc, Franco Carraro.
Ecco le novità principali previste dai decreti:
BIGLIETTI NOMINALI - Dal prossimo campionato i biglietti dovranno essere «nominativi, numerati ed abbinati ad un posto a sedere» ed avranno il «regolamento d'uso dell'impianto». La responsabilità dell'emissione e della vendita è delle società sportive, che devono dotarsi di «sistemi informatizzati che consentano la registrazione di dati, la verifica elettronica del biglietto, l'anticontraffazione e gli eventuali passaggi a persone diverse dall'acquirente». Anche il personale di servizio all'interno degli stadi, inoltre, avrà un accredito con nome e foto. Il decreto stabilisce poi che i biglietti per il settore ospiti dovranno essere di colore diverso e «saranno emessi e distribuiti almeno cinque giorni prima della competizione cui si riferiscono». Il giorno della partita, inoltre, sarà vietata la vendita dei biglietti «nell'area di servizio esterna dell'impianto sportivo».
VIDEOSORVEGLIANZA - Misura organizzativa, la definisce il Viminale, «di assoluto rilievo», soprattutto per quanto riguarda l'applicazione della normativa concernente la cosiddetta flagranza differita. Gli apparati dovranno essere realizzati dalle società utilizzatrici dell'impianto e saranno gestiti «da una sala apposita ospitata nel centro radio per la sicurezza delle manifestazioni sportive, coordinato dal funzionario di ps dirigente del servizio di ordine pubblico». Il decreto prevede inoltre «la registrazione completa» dell'evento sportivo, «compreso l'eventuale ingresso dei tifosi prima della gara per preparare le coreografie», che sarà disponibile «per 7 giorni dopo l'incontro». La videosorveglianza, infine, può essere estesa anche nelle zone all'esterno dello stadio ma non proprio adiacenti, attraverso «le telecamere cittadine». Ciò, spiega il Viminale, «consente l'ottimale applicazione della legge in materia di arresto in flagranza differita anche lungo le vie di trasporto». La decisione di utilizzare le telecamere piazzate nei vari punti della città spetta al prefetto.
SICUREZZA IMPIANTI - Il terzo decreto prevede una serie di misure logistico-amministrative per rendere più sicuri gli impianti e riguarda, in particolare, la separazione del campo di gioco dalle tribune e la presenza di steward sulle gradinate. Il provvedimento introduce innanzitutto il concetto di «stadio polifunzionale»; disciplina, poi, il «sistema delle separazioni con l'abbattimento delle barriere tra pubblico e campo di gioco, conservando però la possibilità di rialzarle in caso di incontri a rischio e su richiesta del questore» e il «sistema delle aree di sicurezza per la realizzazione del prefiltraggio e filtraggio degli spettatori». Infine, il decreto introduce una norma su cui il ministro Pisanu ha insistito molto sottolineando anche oggi la necessità di «impegnare le società di calcio ad assumere responsabilità più ampie per contribuire a prevenire e contrastare la violenza». In pratica, il decreto affida alle società «l'obbligo di impiegare proprio personale per il controllo, l'accoglienza e l'indirizzamento degli spettatori all'interno degli stadi». Dei veri e propri steward dunque, cui spetterà il compito di far rispettare le regole all'interno degli impianti.
FLAGRANZA - Il responsabile del Viminale ha anche detto che il decreto sulla «flagranza differita andrà rinnovato perché quelle misure hanno dato risultati ampiamente positivi consentendo di ridurre a metà i casi di incidenti veri e propri». Una posizione condivisa anche dal presidente della Figc, Franco Carraro: «Auspico - ha detto - che il governo vari entro il primo luglio il nuovo decreto legge». Il problema della violenza negli stadi e nelle manifestazioni sportive, ha aggiunto il ministro, è «una questione che interessa milioni di cittadini e sportivi veri». Per questo è fondamentale «restituire alle manifestazioni sportive le loro innate caratteristiche di divertimento».
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