MADLIB - la versatilità musicale

MADLIB - la versatilità musicale

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[testo tipico>FORTUNATAMENTE[/testo> viviamo in un mondo che è bello soprattutto perchè è vario, e che per continuare ad esserlo si appoggia sull'evoluzione e sulla versatilità. Negli ultimi anni nella scena musicale, non solo hip hop, la sete di evolversi e differenziarsi è stata spesso soddisfatta da [testo rosso>Madlib[/testo>,accompagnato da dei perfetti compagni di viaggio come [testo tipico>MF Doom [/testo>(del quale spero parleremo presto), o [testo tipico>[testo tipico>JayDee[/testo>[/testo>, con i rispettivi progetti: il primo dal nome "[testo rosso>Madvillain[/testo>", il secondo, più legato allo stile soul-jazz del produttore di Detroit (JayDee), chiamato appunto [testo rosso>"Jaylib".[/testo>
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MADLIB, californiano DOC, di Oxnard, si definisce uno [testo tipico>STUDIO-MAN[/testo>, perchè lui non è solo un produttore, ma anche un dj, un mc (anche se non è questo il suo primo amore), e un musicista. Ma proseguiamo con il giusto ordine. Nel 1999 ci dà solo un assaggio del suo potenziale da MC con il trio [testo nero>Lootpack[/testo>, formato
da lui, [testo tipico>Wildchild e Dj Romes[/testo>, con LP "Soundpieces:Da Antidote", che non ha certo bisogno di presentazioni. Mc dalle rime secche, da spazio all'immaginazione tramite una strana poetica del reale. Ma chi è il DJ dai mille volti? Il suo nome è [testo tipico>Otis Jackson Jr[/testo>., ma noi lo conosciamo con svariati pseudonimi, tra i quali [testo tipico>Quasimoto[/testo> (Lord Quas), che pare essere un alieno irriverente che piace alla gente e che racconta viaggi astrali, con il quale sta per pubblicare il secondo album, "The Further Adventures Of Lord Quas", che a causa della sua estrema originalità otterrà un successo che sembra assicurato, e non mancherà di stupirci come fu con la prima pubblicazione "The Unseen".
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Oppure [testo tipico>Ahmad Miller [/testo>in un EP jazz, oppure [testo tipico>Joe McDuphrey [/testo>con un unico ep “experience”, un progetto jazz-elettronico, poi ancora come [testo tipico>Yesterdays New Quintet[/testo>, dove il "quintet" è formato da Madlib, Madlib, Madlib, Madlib e per finire ancora Madlib, ovvero è lui che suona tutti gli strumenti del quintetto, fedele alla tradizione analogica, armato dell'intramontabile SP-
1200, ci regala una nuova fusione tra jazz elettronico e funk che possiamo (e dobbiamo) apprezzare soprattutto in "Stevie vol.1", LP nel quale Lib ci delizia con una sua re-interpretazione di alcuni tra i più famosi pezzi del mito [testo nero>Stevie Wonder[/testo>.
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Pare che sia in preparazione anche un disco che uscirà con lo pseudonimo di Madlib, perchè, sembra assurdo, ma il californiano non ha mai pubblicato un disco nel quale canta facendosi chiamare con il suo alias più famoso. Figlio d'arte Otis Jr., il padre è membro di una jazz band e la madre autrice di canzoni folk/blues. Proprio nel jazz e nel blues Lib individua le radici della black music, ne carpisce suoni e movimenti interni, cerca di farli riaffiorare in ogni sua produzione, sottolineando quanto la musica possa non
invecchiare mai.
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Così la Blue Note, una delle più grandi case discografiche, indissolubilmente legata agli stili appena citati, nel 2003 chiese a Madlib di produrre un disco nuovo, dai suoni elettronici del nuovo jazz, concepiti sulla base delle
radici blues e della sua esperienza hip hop. Il risultato è "[testo tipico>Shades Of Blue: Madlib Invades Blue Note", [/testo>al quale si affianca "Sources For Madlib's Shades Of Blue: Untited", una sorta di compilation di pezzi originali dai quali Lib ha preso ispirazione.
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Un'altro progetto interessantissimo dell'inesauribile Otis Jr. è sicuramente l'album "Theme For A Broken Soul" pubblicato con lo pseudonimo di[testo rosso> Dj Rels[/testo>, quasi interamente prodotto in un albergo di Sao Paulo, con l'aiuto di MF Doom a.k.a.Daniel Dumile. Questo progetto vuole in un certo senso uscire dagli
schemi senza evitare di ricordarci la ormai conosciuta versatilità che gli stili musicali (e i suoi musicisti) possono avere. Una miscela di ottimo trip hop, accompagnato da campioni che variano dall'ambient al jazz, dal soul alla
samba brasiliana, forse una sorta di visione futurista di quella che potrebbe essere tra qualche tempo la musica da club che oggi suona deep e chill house. Le collaborazioni, [testo tipico>le bootleg e i remix di Lib non si riescono neanche a contare[/testo>, ci vorrebbe la Treccani.
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Insomma, Madlib è un uomo molto versatile, capace sempre di stupire e forse anche di stupirsi, sicuramente questo articolo non è abbastanza per spiegare quante soprese possa ancora riservarci questo artista, e neanche quanto abbia
faticato per diventare così, ma ascoltare i suoi dischi ci può dare un idea di tutto ciò e allo stesso tempo ci gratifica musicalmente. Forse il suo presentarsi in vari modi con vari nomi e molteplici interpretazioni vuole dimostrare che l'errore risiede nella fossilizzazione, sul rifiuto di cercare
altrove perchè si pensa di aver già trovato tutto ciò di cui si ha bisogno.
[testo rosso>Il suo insegnamento è diretto, mai smettere di guardarsi attorno, mantenendo lo sguardo sempre fisso dentro noi stessi[/testo>.
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[testo nero>SooGe[/testo>
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