NIGHTGUIDE INTERVISTA MARCO VERGANI

NIGHTGUIDE INTERVISTA MARCO VERGANI

Dopo aver conquistato il consenso di pubblico e critica a New York, MARCO VERGANI torna in Italia con lo spettacolo “L'eternità dolcissima di Renato Cane” - una produzione Khora Teatro, con la regia di Vinicio Marchioni su un testo di Valentina Diana - in scena al Teatro Brancaccino di Roma dal 26 al 29 ottobre e al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 16 al 21 gennaio.
Marco Vergani, solo sul palco per tutta la durata dello spettacolo, interpreta Renato Cane, un uomo medio con una moglie, un figlio e un posto di lavoro sicuro. La sua vita scorre monotona e tranquilla finché non scopre di essere condannato da una malattia che sembra incurabile. La prospettiva della morte gli fa allora scoprire nuove dimensioni della esistenza. Si rivolge alla “B.B.B.”, azienda specializzata in funerali all'interno della quale lavora un nano che gli presenta un'offerta singolare: firmare un patto col demonio, in cambio dell'eternità. Renato accetta, ma il destino è pronto a cambiare nuovamente le carte in tavola.
«“L'eternità dolcissima” si apre sul piano del realismo - racconta l'attore milanese Marco Vergani - ma poi scivola lentamente verso il grottesco e il surreale: Renato Cane firma un contratto con il demonio per avere in cambio l'eternità. Il testo è una scommessa per me come attore perché mi mette nella condizione dover dialogare direttamente con il pubblico, rendendolo complice e partecipe allo stesso modo in cui lo siamo stati io e Vinicio, regista dello spettacolo, nell'osservare prendere vita questa storia di ragionata follia, ordinaria e straordinaria allo stesso tempo»
Lo abbiamo intervistato.

"L'eternità dolcissima di Renato Cane” è lo spettacolo con cui hai conquistato pubblico e critica a New York e che ora riproponi in Italia con due diverse programmazioni: come lo descriveresti?
Come dice l'autrice, Valentina Diana, è uno spettacolo che usa la morte come pretesto per parlare di vita. Ed ha poi rappresentato per me, e lo è ancora, una bella avventura. Il monologo è davvero una grande sfida. 

Com'è stata l'esperienza di recitare negli Stati Uniti?
Molto positiva. Il pubblico ha apprezzato sia il testo che la messa in scena. A fine spettacolo c'è stato un confronto aperto e, oltre all'emozione di recitare in una città che amo, sono stato davvero felice di aver portato il mio progetto così lontano.

Secondo te, nella vita reale, le persone firmano davvero ''patti col demonio''?
Tutti i giorni. Quando il “business” prende il sopravvento, quando le virtù ed i codici etici perdono di valore... Ma poi, arriviamo tutti a fare i conti con la morte. Quindi siamo così sicuri che valga la pena affannarsi? 

Da dove nasce la tua passione per il teatro?
Da lontano, non saprei risponderti. Non c'è stato un unico evento scatenante. Si è insinuata in me trasformandosi a poco a poco in passione ed esigenza. 

Cosa pensi del teatro contemporaneo?
Siamo pieni di talenti, quando vado a teatro vedo cose bellissime ed attori straordinari. Ciò che non funziona sono le condizioni in cui dobbiamo lavorare, lo stato ci è contro. 

Qual è l'opera in cui avresti voluto recitare?
Amleto - Il gabbiano... Diciamo che non ne ho da escludere.

E la sceneggiatura che avresti voluto scrivere?
Tutti i film di Fellini.

I tuoi prossimi progetti?
A dicembre inizio le prove de “Il Teatro Comico”, che debutta al Piccolo con la regia di Roberto Latini. Ho poi scritto un altro monologo che parla della situazione politica egiziana, partendo da un caso che tutti conosciamo. 

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita su TicketOne (https://goo.gl/RwFumR) per le quattro date romane e sul sito ufficiale del Teatro Elfo Puccini (https://goo.gl/Mzg68b) per le sei date milanesi.

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