Roger Waters - The Wall Movie

Roger Waters - The Wall Movie

Spulciando fra gli album di famiglia, possono saltar fuori ingiallite fotografie di genitori improvvisatisi cantanti in band amatoriali da garage, capelli lunghi e chitarra in braccio, giovani sognatori e liberi.
Gli anni '70 hanno rappresentato un decennio senza pari, accelerato dagli sfarzi della disco music da un lato, e dagli inni di rivolta e denuncia dall'altro. Su questo versante si collocano i Pink Floyd, in cima all'Olimpo della storia musicale, le cui canzoni si tramandano religiosamente di padre in figlio, patrimonio dell'umanità.
Da pochissimo distribuito nelle sale cinematografiche è "Roger Water - The Wall", docu-film incentrato sul trionfante omonimo tour di cui protagonista è, come si evince dal titolo, l'ex bassista Roger Waters. La pellicola è stata girata fra differenti location, ed attraversa in 2 ore e 45 minuti l'intero album del gruppo che supera i confini della mera discografia, stagliandosi come pietra miliare e rivoluzionaria.
Un Roger Waters in splendida forma calca il palco per tutta la durata delle riprese, emozionato come un ragazzo alle prime esibizioni. Ispirante, coraggioso, un uomo che crede nel potere della parola e del veicolo di un messaggio generazionale attraverso essa. Non finge idealismo, non è ancorato ad una visione romantica ed irrealizzabile (e, francamente, superata) di risveglio delle coscienze.
Lo spettacolo, infiammato da una scenografia impressionante quanto a luci, costruzioni on stage ed effetti speciali, è un attacco violento contro la guerra, gli imperialismi e gli spettri della cultura occidentale, lasciando emergere la sofferenza dell'artista rispetto ai conflitti bellici, in cui suo nonno e suo padre sono caduti combattendo.
L'irrazionalità e la cecità della guerra sono urlate a colpi di visuals ed elenchi di vittime innocenti di qualsivoglia forma di terrorismo, il tutto reso ancora più incisivo da riproduzioni sonore di attacchi aerei e bombardamenti, o pianti di neonati. Waters commuove, sconvolge e parla ad una platea sconfinata con la potenza della sua voce e dell'orchestra alle sue spalle. Gli spezzoni di concerto si intervallano a quelli in cui il musicista si racconta intimamente, recandosi presso il cimitero militare in cui sono stati sepolti i suoi cari.
Il film è stato diretto dallo stesso Waters in collaborazione con Sean Evans, direttore artistico del tour di The Wall (debuttato nel 2010). Alla veneranda età di 71 anni, è portentosa la carica e l'amore per la vita che animano quest'uomo che diviene simbolo, innamorato di una causa e profeta di pace.
Un film che è biografia di un album, che a sua volta è fotografia di un'epoca: perfettamente attuale nel 2015, è consigliato non soltanto ai fan più affezionati, ma a chiunque voglia ricevere una lezione di vero rock, e di spirito critico.
 
Laura Caprino

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