LIVE REPORT FKA TWIGS @ FABRIQUE - MILANO

LIVE REPORT FKA TWIGS @ FABRIQUE - MILANO

Quello di cui mi accingo a narrare non è semplicemente un concerto: trattasi, infatti, DEL concerto per eccellenza di questi primi mesi del 2015, attorniato da un hype massimizzato a livelli estremi, che ha fatto sì che la data registrasse il sold out, seppur il giorno stesso del live.
Fabrique, Milano, Sabato 7 Marzo 2015. Sul palco si esibirà la rivelazione ambient / r'n'b che ha incantato tutti, per la prima volta nel Belpaese. FKA Twigs (dove FKA sta per "Formerly Known As"), precedentemente ballerina di Kylie Minogue, ha intrapreso da qualche anno un percorso da solista e performer, che le ha consentito di riscuotere immediato clamore di critica e pubblico, innovando il genere grazie anche a video eclettici ed alieni, in cui si cimenta in prove fisiche impressionanti, o dettando legge estetica ornando le narici con un septum ring indianeggiante, o con pettinature architettoniche.
Più che per l'artista in sé, l'evento richiama per il vanto di poter dire di esser stati presenti. Quasi 1/4 della popolazione giovanile romana si staglia fra gli accenti lombardi, si riconoscono visi e si incontrano amici. La delicatissima Twigs è un'artista completa e di indiscussa bravura, ma una tale affluenza (il Fabrique, si noti bene, è uno spazio di capienza enorme), concentratasi nella corsa agli ultimi biglietti disponibili, mi lascia perplessa nel ritenere che tutti gli intervenuti siano spontaneamente fans, e non piuttosto posers.
Conquistata una posizione relativamente ottimale, rispetto a quanto l'affollamento potesse consentire, si attende religiosamente l'inizio dell'esibizione, non preceduta da alcun opening act.
Tahliah Debrett Barnett, suo nome di battesimo, finalmente appare sul palco: minuta ed eterea, una creatura dolcissima fasciata di una ampia gonna color cipria, sapientemente svolazzante grazie ad un ventilatore posto in posizione strategica. Accolta da grandi applausi, esordisce con una carica Preface. Ad accompagnarla, tre musicisti al basso, chitarra e drum pad, vestiti in modo più o meno simile con magliette nere strappate dall'aspetto tribale.
FKA Twigs, per le prove fisiche menzionate poco più sopra, è una performer dalla quale ci si attendono mirabolanti espressioni corporee, di danza che diviene arte; tali aspettative rimangono, purtroppo, parzialmente deluse. Si muove sensuale e sinuosa, spalle, braccia e busto sembrano gomma fusa che si contorce su se stessa. Eppure, poco movimento nel complesso, spazia poco sul grande palco, limitandosi verso la fine ad avvicinarsi alle prime file.
Le luci permettono di vedere poco durante alcuni momenti del live, alle volte si fanno completamente buie e Tahliah cade nelle tenebre, confermando che è ancora presente solo grazie alla voce calda e soave. Arriva Hide, le più note Video Girl e Pendulum si susseguono, soddisfacendo gli amanti dei pezzi più mainstream. Non mancano brani estratti dai primi due EP, Water Me, Papi Pacify ed ancora Two Weeks. A metà concerto, Twigs si interrompe per presentare i membri della band alle sue spalle, timidamente ammettendo di essere sorpresa da una così elevata presenza maschile fra il pubblico; è la sua prima volta in Italia, la sua eleganza trasuda da un modo di porsi raffinato ed umile.
Il live, traendo le somme, è durato meno di un'ora. Qualche imperfezione si è riscontrata; magari, strutturando diversamente la scaletta, si sarebbero potuti evitare dei momenti di calo, in cui il vociare dei presenti superava il canto dell'artista. Sonorità buone, resa scenica forte, ma non quanto si prevedesse.
Sicuramente, un concerto intenso. Altrettanto sicuramente, FKA Twigs merita di essere rivista e riascoltata in un'altra occasione, in condizioni più favorevoli.
 

Laura Caprino

Foto Credits: Alberto Pezzali

La gallery completa QUI.

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