Nuove voci di presunte combine stanno attanagliando in queste ore il tennis italiano, con protagonisti Daniele Bracciali e Potito Starace che sembrano essere coinvolti nel giro scommesse che ha coinvolto anche il calcio con il clan dei bolognesi composto da Giannone e Bruni, commercialisti di Giuseppe Signori.
Tra le intercettazioni, emergerebbero delle conversazioni su Skype definite "sicure" da Braccio78, questo il nick che lascia poco adito a dubbi su Bracciali, e Goretti, attuale direttore sportivo del Perugia ed ex giocatore di Napoli, Bologna, Arezzo e Perugia.
"Il calcio è rischioso, il tennis regala soldi a tutti" avrebbe detto Goretti a Bruni, uno sport in cui il risultato dipende da un solo giocatore contro un altro e non ci sono invece da mettere insieme 22 persone.
"Di solito ci danno 50 mila euro" dice Braccio78, che non lesina a pronunciare i nomi di altri suoi compagni di nazionale nella varie intercettazioni come Volandri, Seppi e Bolelli.
Il meccanismo è semplice: un giocatore strafavorito in un torneo di montepremi basso (es. 20000 euro) è quotato a 1.10 (es. gioco 10000 euro ne vinco 11000 non è molto redditizio) mentre un avversario semisconosciuto è quotato a 5 (es. gioco 10000 ne vinco 50000 ed è molto redditizio), quindi i vari "capi" che hanno cifre ingenti da giocare offrono quei soldi che citava Bracciali ai giocatori favoriti per perdere, e loro si aprono dei conti all'estero o in paradisi fiscali per scommettere e vincere cifre astronomiche.
Nel torneo ATP 250 di Mosca, intanto Fognini ha perso ancora una volta precocemente, però al secondo turno stavolta perchè nel primo turno non aveva giocato agevolato da un bye come testa di serie numero 4, contro il kazako Kukushkin per 6-4 6-2 dando ancora una volta prova della poca voglia che sta mettendo in campo negli ultimi tornei.
Emblematico il fatto che nel secondo set Fognini partisse con un 15 di svantaggio senza aver ancora messo piede in campo, perchè alla fine del primo parziale aveva dato in escandescenza spaccando la racchetta buttando palline all'aria e cercando giustificazioni che non esistevano con l'arbitro.
Cadendo nel basso non si può far altro che migliorare, ed è questo che ci auguriamo per il tennis italiano che possa tornare agli alti livelli che ci competono.
Alessio Rucco
TENNIS: TRA SCOMMESSE E SCONFITTE
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16/10/2014 | cass-4ever
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