Il racconto della nona edizione dell'Home Festival, l'evento musicale più grande d'Italia, che accoglie il suo pubblico “a casa”. Ecco la nostra esperienza del primo dei cinque giorni trascorsi all'Home Festival di Treviso.
 
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia. Bentornati a casa, all'orizzonte c'è un arcobaleno pazzesco”.
Queste le parole del founder Amedeo Lombardi che insieme al suo staff non si è lasciato sconfiggere dall'imprevisto del nubifragio dell'anno scorso ma ha lottato per migliorare e perfezionare l'esperienza dell'Home Festival. 
 
In seguito alla serata gratuita del 29 agosto, nel pomeriggio della giornata di giovedì 30 Agosto, l'Home Festival ha finalmente aperto le sue porte ai suoi abitanti. Il primo appuntamento della giornata è stato con le autorità locali che hanno seguito Lombardi in un tour privato dello spazio Home, dove sono state presentate tutte le novità della nona edizione. 
Verso le 17, in seguito ad accurati controlli di sicurezza, hanno iniziato ad accomodarsi all'interno del festival i primi visitatori. Tra i miglioramenti di questa edizione troviamo il “glamping”, soluzione chic di campeggio, che strizza l'occhio all'aria hipster dei grandi festival musicali internazionali come il Glastonbury Festival, mentre per le anime più libere troviamo una vasta area di campeggio, un “giardino di casa” pronto per i picchetti delle tende di centinaia di “homers”.
Per scaldare il pubblico prima dei concerti sono state organizzate diverse attività gratuite e punti d'intrattenimento. Tra le più singolari troviamo l'Harley Davidson Ejection seat mobile, una palla enorme con l'elastico che permette ai più coraggiosi di essere sparati a 45 metri di altezza e l'area  Jeep, pensata per i test drive su collinette artificiali e piattaforme inclinate. 
Tra un concerto e l'altro non può però mancare una pausa e se abbiamo apprezzato la scelta ecologica del distributore d'acqua gratuito sponsorizzato da  Jack Daniel's, abbiamo amato le zone food and drink. Il veneto è terra di spritz e non poteva quindi mancare Aperol che per l'occasione ha allestito l'area Ca' de Aperol Spritz, un punto di ritrovo per gli amanti dell'aperitivo italiano. Per la mia felicità e quella dei golosi, la scelta di cibo era vasta, con un punto d'onore al truck customizzato Jack Daniel's (non solo bar ma anche area relax, giochi e stage) e al corner Home Rock Bar, storico locale che ha dato inizio all'esperienza Home Festival.
Degni di nota anche i sette stage che vedranno protagonisti più di duecento artisti nel corso di queste giornate: la tenda circense Sun68 Stage, il Firestone Stage, il Trenitalia  Stage a forma di stazione di servizio, il Jack Daniel's Stage, il New Era Stage, il Camposaz Stage, il principale Clipper Stage e infine il Camposaz Stage, regno dei dj. 
Per chi non riesce a staccarsi dai social Radio Deejay ha allestito la Power Station, zona free wifi con possibilità di ricaricare gratuitamente il cellulare. Altra novità tecnologica molto interessante è il Red Bull Studio Mobile, una vera e propria sala registrazioni dove saranno realizzati video e interviste degli artisti presenti e contenuti esclusivi. 
Altra novità lodevole dell'edizione 2018 sono le installazioni artistiche vincitrici del contest lanciato al Fuorisalone di Milano, una bella possibilità di rappresentanza per i nuovi designer italiani. 
L'insieme delle novità e delle vecchie presenze da' vita a un grande condominio colorato, un luogo di incontro, di amicizia, di musica, dentro al quale è possibile trovare tutto quanto un mondo di arte, cultura e divertimento da vivere ventiquattro ore al giorno. Prendendo spunto dall'estero, l'Home festival è stato in grado di valorizzare le eccellenze locali ed estere grazie a una grande organizzazione e a tanta passione. 
 
C'è chi guarda tutti i concerti dal fondo del palco, chi fa a spallate per le prime file ma la cosa più importante è che all'Home Festival non ci sono regole e sono quindi tutti liberi di muoversi da un concerto all'altro. La presenza di più palchi e band permette all'organizzazione di avere un pubblico diversificato, unito dalla passione per la musica e non da un genere preciso. Nella luce del tramonto i Selton hanno dato il via alla nona edizione del Festival, facendo cantare il pubblico in un mix tra italiano e brasiliano. Grandi protagonisti della prima data dedicata per lo più alla musica indie sono stati gli Alt-J, gruppo inglese pluripremiato che ha fatto scatenare i fan accorsi a Treviso. Grazie a una bravura tecnica e a una scenografia ipnotizzante, il concerto degli headliner è stato un successo e ha regalato ai fan una serata emozionante. In precedenza il pubblico ha potuto spaziare dalle sonorità post-punk dei White Lies, al rock scatenato dei Wobats e al ritmo dei Django Django. Non solo band estere in questa edizione, i Canova e i Coma Cose hanno riscosso molto successo, riempiendo i rispettivi stage. A concludere la serata Floating Points, progetto dance elettronico del dj inglese Sam Shepherd.
Fotografie di Camilla Colombo