Nightguide intervista Saffelli

Nightguide intervista Saffelli

Saffelli, cantante e autore milanese, è uno di quei personaggi che secondo Scerbanenco ammazzano il sabato. Milanese da sempre, Milano è una città che lo affascina, per le sue dinamiche e narrazioni. All'attivo vanta una manciata di singoli: Corso Indipendenza, una serie di immagini composte sopra una melodia spensierata e da immaginare composta intorno a una casa di ringhiera, a dei ragazzi che iniziano a muoversi nel mondo dei grandi, e continuano a sentirsi adolescenti quando in realtà sono già adulti. Segue poi Verve, feat. I Miei Migliori Complimenti, un singolo più diretto, un discorso sui rapporti interpersonali e sulle loro sfumature attraverso il doppio punto di vista del nostro carattere e del senso comune (finito anche nella Viral 50 di Spotify). Prima di Amsa, il nuovo singolo in uscita oggi, venerdì 11 maggio per Pluggers, pubblica Bagni Italia, la canzone di fine estate, malinconica come qualsiasi ritorno, ma lucida come qualsiasi ricordo. 
Il suo obbiettivo è quello di scrivere il pezzo che lo faccia vivere di rendita per il resto della sua vita. 
Per il 2018 ha pronte un bel po' di canzoni da far ascoltare.
Per il 2019, spera che l'olio di palma, Kim Jong-un o le scie chimiche, non spengano il pianeta.
 
Lo abbiamo intervistato.



Ciao, spiegaci il significato di “AMSA”, il tuo ultimo singolo.
"AMSA" è una canzone fatta di immagini, che riportano ad elementi che potremmo considerare rovinati, o anacronisticamente parlando, passati. Ecco il messaggio che volevo far passare con questa canzone, è che anche le cose che sembrano ormai da buttare, spesso non si rivelano tali. Dovremmo forse impegnarci di più a cercare la bellezza nelle cose che abbiamo, valorizzarle, al posto che cestinarle e partire subito alla ricerca del 'nuovo', delle cose all'ultimo grido.
 
Quanto influisce Milano sulla tua scrittura?
Milano m'influenza ogni giorno. E' una città che non dorme mai, è una città per cui ci servirebbero 8 vite per viverla al 100% ogni giorno. Mi piacciono le sue storie, le sue vie, i suoi palazzi e la gente che li abita. Penso che ad ogni angolo di strada ci sia qualcosa di magico in grado di catturarmi, che sia un Kebap o una mobike ribaltata. Sta alla nostra mente lasciarci trasportare, e immaginarci le storie che tutti questi elementi possono nascondere.
 
Raccontaci la genesi della canzone di fine estate, 'Bagni Italia'.
Spesso quando voglio scrivere una canzone non so mai di cosa parlerà. Parto sempre dalla musica, poi passo alle melodie, e infine al testo. E' quasi sempre il primo verso quello che da il via all'immaginazione. Qua mi sono trovato a canticchiare un verso che diceva "Firmare dei rogiti per i castelli di sabbia sul mare Adriatico..", mi piaceva, e poi io le estati sul mare Adriatico le ho passate veramente. Ecco, questa è forse una delle mie poche canzoni in cui canto di qualcosa che ho vissuto in prima persona. Tante immagini non sono altro che la copia carbone di quello che visto con i miei occhi.
 
Che percorso artistico hai fatto?
Mi sono approcciato al mondo della musica grazie al rap. A 15 anni ne andavo matto, un po' perché era il genere, logisticamente parlando, più semplice da realizzare, e poi perché mi affascinavano tremendamente i testi, le metriche, le ambientazioni. Era una cosa in cui mi ci rispecchiavo in pieno. Poi crescendo, ho rispolverato la chitarra che tenevo da parecchio chiusa nell'armadio. Ho dato una svolta alla mia musica cercando di trovare un genere diverso, che rispecchiasse quella fase della mia vita. Oggi, a vent'otto anni, non so dirti che genere canto, però quello che faccio mi piace, e questa è la cosa più importante.
 
Chi sono i tuoi artisti preferiti?
Ascolto parecchia musica italiana, se dovessi tirarti fuori tre nomi ti direi: De Gregori, Jovanotti e Cesare Cremonini.
 
La canzone che avresti voluto scrivere?
Marmellata #25.
 
Parlaci dei tuoi progetti futuri.
Non sono uno particolarmente abile nel progettarsi le cose. Quello che posso dirti è che ho tanto materiale da parte, mi piacerebbe riuscire a realizzare un progetto un po più corposo rispetto ai singoli che ho tirato fuori quest'anno. Probabilmente mi piacerebbe fare un EP, 5 o 6 tracce da buttar fuori dopo l'estate, sarebbe figo.

intervista, saffelli

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