Nightguide intervista gli Amorphis

Nightguide intervista gli Amorphis


Gli Amorphis pubblicheranno il loro nuovo album “Queen Of Time” il prossimo 18 maggio tramite Nuclear Blast. Nell'attesa del nuovo full length, la band finlandese si è resa disponibile per un'intervista. Tomi Joutsen, cantante e frontman del gruppo dal 2005, svela altri dettagli sulla produzione, sugli arrangiamenti orchestrali e sul ritorno del nuovo/vecchio bassista Olli-Pekka Laine.





Ancora una volta l'album è stato prodotto dal celebre Jens Bogren (OPETH, AMON AMARTH, KREATOR, e altri), ben conosciuto per la sua capacità di sfidare e motivare gli artisti durante il processo di registrazione. Com'è stato lavorare con lui?
Lavorare con Jens è come essere perennemente in viaggio, mai fermi. Persona affidabile, molto amichevole che sa esattamente quello che vuole e ovviamente cerca sempre il modo di ottenere ciò che ha in mente. Abbiamo cominciato a lavorare insieme dalla fine dell'estate. Prima gli abbiamo inviato qualche demo da fargli sentire per avere il suo parere e dei feedback sulle canzoni nuove. Dopodiché è volato a Helsinki ed è rimasto tre, quattro giorni con noi: abbiamo fatto una specie di pre-produzione nella nostra città, nel nostro studio. Poi siamo volati a Stoccolma a registrare le batterie e infine gli altri strumenti. Non è stato sempre divertente perché a volte Jens può essere una persona molto difficile, soprattutto perché è molto esigente e bisogna seguire le sue idee, ma era quello di cui avevamo bisogno per essere concentrati sul nostro lavoro, assolutamente!


Qualcuno fa riferimento a “Under The Red Cloud” come il naturale predecessore di “Queen Of Time”, ma ora siamo in presenza di brani più aggressivi, più dinamici e che contengono armonie e arrangiamenti orchestrali mai inseriti prima e persino un coro. Cosa ci può dire a proposito?
Quando abbiamo iniziato la fase di registrazione avevamo all'incirca diciotto canzoni pronte. Noi lavoriamo come una band; abbiamo scritto i pezzi, siamo andati in sala prove a suonarli, ma senza avere ancora un'idea sugli arrangiamenti. Nessuno di noi aveva in mente di realizzare un album orchestrale, tutte le idee a proposito sono arrivate da Jens. Dobbiamo ringraziare lui per com'è diventato il suono di questo nuovo disco: ha iniziato a darci delle idee pazze sull'introduzione di vari strumenti e tutti noi siamo rimasti sorpresi della grandezza ed epicità che ha raggiunto poi l'intero album. Pensavamo a qualche aggiunta di violini e cori femminili invece quando ha cominciato a mandarci gli arrangiamenti finali ci siamo guardati e abbiamo detto “oddio cos'è sta roba!” Suonava tutto così diverso, ma allo steso tempo era tutto così grandioso che possiamo essere certi che questi nuovi suoni ci daranno una visione diversa da quello che facevamo prima e non potrà che gioire alla nostra carriera.


È già uscito “The Bee”, il primo singolo del disco, avete riscontrato critiche favorevoli?
La canzone “The Bee” ci sta dando grandi soddisfazioni, sta andando bene, molto, molto bene. Ho letto delle recensioni e dei commenti su Youtube molto, molto positivi. La stanno trasmettendo anche su una radio finlandese dove c'è una sorta di competizione e dove la gente può esprimere giudizi sul fatto che gli piaccia o no, e finora piace molto. Devo dire che sono molto sorpreso perché non è la canzone più semplice dell'album, molto progressive e molto pesante, ma è sicuramente qualcosa che ai fans piace molto.


Nella bilancia musicale come può definire quest' album? C'è più tendenza al growl oppure prevale la voce pulita maggiormente aderente alle sonorità folk? Oppure c'è un giusto equilibrio tra i due sound?
È un album potente, ma non così tanto da non riuscire a capire il growl. La differenza tra questo nuovo album e quello precedente è proprio l'orchestrazione. La maggior parte delle canzoni sono molto pesanti, però ce ne sono due che definirei di facile ascolto. Penso che sarà molto facile scegliere un altro singolo, soprattutto da una di queste due canzoni. Mi piace molto usare il growl ma è molto più stancante fare growl che usare la voce pulita più folk.


Queen Of Time” vede inoltre il ritorno del bassista Olli-Pekka 'Oppu' Laine, uno dei membri che fondarono la band nel 1990 e che ha registrato sette dischi con gli AMORPHIS. Dopo diciotto anni di assenza dalla band possiamo parlare di un suo ritorno definitivo?
È molto triste che Niclas abbia deciso di lasciare il gruppo, quindi abbiamo chiesto a Olli, dopo diciotto anni, di riunirsi a noi. Abbiamo fatto dei Summer Festival con lui e alla fine dell'estate gli abbiamo chiesto di unirsi in modo definitivo alla band. Gli abbiamo lasciato un po' di tempo per decidere, perché doveva lasciare il suo lavoro full time e regolare, quindi era una decisione importante. Dopo un paio di settimane ci disse che voleva provare a rientrare nuovamente nella band. Ovviamente i fans hanno molto apprezzato poiché lui era uno dei membri fondatori.


Il vostro paroliere Pekka Kainulainenon ha da sempre ricreato nei suoi testi atmosfere ed immagini ispirate all'immancabile “Kalevala”, il poema epico composto da Elias Lönnrot nella metà dell'Ottocento, sulla base di poemi e canti popolari della Finlandia. In quest'album a cosa di specifico fa riferimento? Qual è il legame che fa si che in “Queen of time” tutti i brani siano in sinergia?
Per questa volta in quest'album non c'è un concetto unico, un unico filo che lega tutto. Ci sono tante piccole storie comunque collegate a vecchie credenze ispirate dal Kalevala, ma ci sono soprattutto storie personali che raccontano un po' del vissuto di Pekka. Addirittura uno dei testi è riferito ad un sogno fatto da sua madre e ad esempio nel testo di The Bee ha trovato questa creatura molto bella e mistica, creata dalla sua immaginazione.


Per la prima volta sarà possibile ascoltare l'autore dei testi, Pekka Kainulainenon, che contribuisce al disco con un discorso in finlandese! Come mai questa volta viene allo scoperto e perché proprio in finlandese?
Ad un certo punto sentivamo il bisogno di “riempire” il disco con il parlato. È un'idea originaria dal produttore, voleva che diventasse una sorta di sequenza cinematografica. In una parte strumentale voleva che io recitassi le frasi. Non mi è sembrata una buona idea, perché già quando parlo inglese faccio ridere: “oh no terribile!”. Abbiamo usato la voce di Pekka che ha una bella voce da narratore, e perché non in finlandese? La nostra lingua! Lui recita in finlandese il testo della canzone in inglese e devo dire che il suono è davvero magico.


Nel vostro tour è prevista una data in Italia?

Al momento non abbiamo alcuna data in programma. Tanti festival d'estate, cinque date in Giappone e in autunno cinque settimane negli Stati Uniti. Per l'inizio dell'anno prossimo stiamo organizzando un vero e proprio tour europeo e ci piacerebbe venire in Italia. I fans italiani sono fantastici ed è uno dei motivi per qui ci piacerebbe tornare. Siamo già stati in Italia in passato e ci piacerebbe tornarci al più presto.


Sappiamo che tra poco fa gli anni, quindi tanti auguri e un “in bocca al lupo”... sono anch'io del '75! Una bella annata ahahahahahhahah!

Grazieeee, siii devo dire che è un'annata fantastica ahahahah...


 Queen Of Time: la tracklist del disco:


01. The Bee
02. Message In The Amber
03. Daughter Of Hate
04. The Golden Elk
05. Wrong Direction
06. Heart Of The Giant
07. We Accursed
08. Grain Of Sand
09. Amongst Stars
10. Pyres On The Coast


Previste anche due bonus track, ma solo nella versione digipack, doppio LP e “Mailorder edition”
11. As Mountains Crumble
12. Brother And Sister
Fotografia e intervista a cura di Yamilè Barcelò.

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