Vincenzo Maurogiovanni

Vincenzo Maurogiovanni


Com'è nata la tua passione per la musica?
Tra i 10 e i 12 anni. Ricordo che mi fu regalata una tastiera e fu così che mi accorsi di essere dotato di orecchio assoluto. Il mio impegno costante e assiduo con la musica è cominciato tra i 15 e i 17 anni come batterista suonando in un gruppo rock; ma è stato a 20 anni che mi sono accostato al basso ed ho cominciato a studiare la musica con maggiore impegno, passione e profondità, spaziando tra altri generi musicali.
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Quando hai capito che la passione per la musica poteva trasformarsi in una vera professione?
Non ho mai pensato alla musica come un lavoro disgiunto dalla passione: è avvenuto tutto in modo naturale, di pari passo al mio progresso musicale è aumentato l'interesse del pubblico alle mie composizioni ed esecuzioni live; il piacere di suonare per me e per gli altri è così diventata la mia professione.
Nel tempo libero (se ne hai ancora) a cosa ti dedichi?
Ti rispondo citando ll titolo di un brano del mio prossimo album ”Tempus fugit”: ahimè il tempo è sempre troppo poco e cerco di utilizzarlo con criterio. Comunque, musica a parte, nel tempo libero coltivo ltre passioni: in particolare amo il cinema classico ed attori quali Gian Maria Volontè, Vittorio Gassmann, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, giusto per citarne alcuni; e apprezzo l'arte enogastronomica e quella profumiera. Amo gli animali e quotidianamente ritaglio un po' del mio tempo da dedicare ai miei due gatti....
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Com'è cambiata la tua vita da quando hai iniziato a dedicarti
professionalmente alla musica?

Sicuramente gli impegni mi tengono costantemente occupato, tra studio, insegnamento, concerti e registrazioni.il carico di responsabilità si fa sentire, e cerco sempre di essere all'altezza delle situazioni e delle aspettative del pubblico.
Vincenzo, dopo aver vinto il prestigioso Euro Bass Day senti di aver raggiunto un traguardo oppure un “trampolino di lancio”?
L'euro bass day è stato il mio “Giro di boa”. Con La vittoria dell'Euro bass day ho segnato il mio passaggio ufficiale al professionismo,ed in questo senso giudico l'evento sia un premio alla mia dedizione, al mio ideale di musica (libera espressione dell'anima), che l'inizio -mi auguro e spero- di un lungo percorso costellato di eventi che, di fatto, dalla mia partecipazione al concorso del 2007 si stanno succedendo.
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Come nascono le tue composizioni?
Le mie composizioni nascono generalmente da un'immagine che mi si proietta nella mente: un ricordo, una sensazione, che con i colori a mia disposizione cerco di imprimere nella composizione: in questo senso il mio intento musicale è evocativo, non a caso testimonio anche la mia grande passione per le colonne sonore.
Sei ritenuto un virtuoso del basso, hai uno stile particolare profondamente polifonico. Vuoi spiegarci questa tua particolare tecnica?
Ti ringrazio per la domanda tecnica ed il complimento, sempre gradito
Con lo strumento mi esprimo, e sintetizzo il concetto di musica: è un piccolo riassunto di orchestra
Ho sviluppato il mio stile polifonico perché man mano che progredivo nello studio del basso mi sono accorto che il centro delle mie attenzioni non era lo strumento bensì la stessa musica, di qui la necessità costante di avere una visione panoramica dell'armonia: ho, così, trasformato lo “strumento” in un “raccoglitore” di idee. Col tempo e l'esperienza ho anche maturato il convincimento che la maniera migliore per poter suonare al meglio con gli altri (e per gli altri) fosse quella di acquisire una discorsività -musicale- sullo strumento che fosse quanto più ampia e fluente possibile, per far sì che la mia musica potesse splendere di luce propria. Ritengo che capendo meglio sé stessi si riesca anche ad interagire con gli altri.
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Quanto alla mia tecnica, è una personale fusione di influenze chitarristiche classiche e bassistiche: utilizzo quattro dita della mano destra, articolandole in sequenze da me elaborate, che mi permettono di arpeggiare e suonare scale ed accordi e stoppare col palmo, tutto tenendo la destra sempre nella stessa posizione e molto rilassata, distribuendo lo sforzo sull'avambraccio. Sono onorato di insegnarla nei miei seminari in giro per L'Europa.
Hai studiato anche con due grandi chitarristi come Frank Gambale e Maurizio Colonna. Quanto ti è servito lo studio della chitarra per la tua tecnica di bassista?
In coerenza con ciò che penso e con ciò che prima ti ho detto ritengo che sia irrilevante se i propri studi siano o meno direzionati verso uno strumento più che verso un altro: Lo scopo per un Musicista è la Musica, e lo strumento, qualsiasi esso sia, è solo un mezzo per crearla; anzi, la mia collaborazione con il bravissimo e fraterno amico pianista Michele Campobasso mi fornisce costantemente elementi preziosi per la mia creatività, più che l'ascolto dei bassisti. meglio fare la propria sintesi che utilizzare quella degli altro, no?:-)
Chi sono i tuoi musicisti di riferimento?
L'elenco sarebbe interminabile: qualche nome... Ennio Morricone, Hans Zimmer, John Williams, Armando Trovaioli, Debussy, Chopin, Bach, Joe zawinul, vicente amigo, bill frisell, scott henderson, allan holdsworth, andreas vollenweider, frank Sinatra, bing Crosby, donald fagen, bill evans, Anthony Jackson ... si va da un capo all'altro della musica
Con chi vorresti collaborare? E perché?
Attualmente collaboro con eccellenti musicisti, che sono anche cari amici in particolare due: Pierluigi Villani (batterista) e Michele Campobasso (pianista): stiamo lavorando ad un disco in uscita nei prossimi mesi...sono molto soddisfatto dell'intesa musicale che abbiamo.
Il futuro si preannuncia colmo di rosee prospettive, ed io mi impegno a svolgere la mia attività di musicista e didatta con costanza e passione.
Le collaborazioni non mancheranno, e spero saranno variegate quanto lo è il mio orecchio sempre desideroso di sonorità “in movimento”.
Per aggiornarsi sulle mie attività, si può visitare:
My Space di Viz
Grazie mille, arrivederci
Viz
Intervista a cura di Alceste Ayroldi e Marcello Cassano
Fonte:

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