Gli Odiens: intervista alla band venuta dagli anni '60

Gli Odiens: intervista alla band venuta dagli anni '60

"Prima Incisione" è un disco realizzato interamente in analogico, premessa fondamentale per comprendere lo spirito con il quale è stato composto, arrangiato e registrato questo album d'esordio degli Odiens.
Si tratta di undici brani originali (quattro dei quali già pubblicati inizialmente nell'Ep "Tema di scandalo al sole"del 2011) che, facendo riferimento in particolare al movimento beat italiano, propongono melodie sixties riviste, suonate e reinterpretate con un'attitudine e una consapevolezza tipica dell'indie rock.
La band finalista alla recente BiennaleMArteLive ha vinto il premio speciale Beta Produzioni, che pubblicato il loro disco d'esordio in digitale il 7 febbraio, seguito dalla versione fisica il 20 febbraio.
 
"Prima Incisione" è stato prodotto da Federico Nardelli, già produttore dell'ep d'esordio, mentre le registrazioni sono state fatte presso l'Outside Inside Studio di Montebelluna. All'interno del disco sono stati utilizzati diversi strumenti musicali d'epoca, che hanno contribuito a dare una dimensione più personale alle canzoni. Il disco è stato registrato e mixato da Nene Baratto (Movie Star Junkies) e Matteo Bordin (The Mojomatics), mentre il master è stato realizzato presso il Carl Saff Studio di Chicago.

Nightguide li ha intervistati alla vigilia del loro live di presentazione a Roma facendo un salto negli anni '60, e ha scoperto la loro passione per Gigi D'Agostino!


NG: Nell'era della pc music, dei campionamenti e dei suoni sintetizzati, il vostro disco di debutto "Prima Incisione" è stato registrato interamente in analogico. Una scelta qualitativa, sicuramente, ma ormai più unica che rara. Come mai avete optato per questo metodo?
Lo abbiamo scelto perché ci interessava almeno provare a riproporre quel tipo di suono che ascoltiamo, che poi è il suono di riferimento del gruppo, cioè la musica anni '60, il beat. E l'analogico era il mezzo migliore per raggiungere l'obiettivo, con i suoi pro e i suoi contro. Registrare in analogico è molto più difficile perché non ammette molto margine di errore. Abbiamo registrato in multitraccia, ogni strumento per sè, all'Inside Outside Studio di Montebelluna ed è andata liscia, nonostante tutto. E' una registrazione con dei momenti un po' più rozzi rispetto al digitale, che sicuramente con il digitale avremmo potuto correggere, però è quello che volevamo. Il risultato ci è piaciuto.
Prima incisione, buona la prima.

NG: L'album rappresenta un salto sonoro indietro negli anni, ha un sapore retrò decisamente 60's. Cosa è stato per voi fonte di ispirazione? Cantautorato italiano dei 60's, cinematografia, cosa ha ispirato il vostro beat vintage?
La cinematografia di sicuro è presente nei testi. Ci piace personalmente quindi cerchiamo sempre di inserirne dei riferimenti. Anche il nostro singolo, "Il fascino discreto della misantropia", è la citazione di un film, "Il fascino discreto della borghesia".
A livello d'ispirazione musicale, non tanto i cantautori, ma proprio quei gruppi beat anni '60 che senti nei juke-box: Equipe 84, The Rocks, I Corvi tra gli italiani, ma anche americani, inglesi. Gruppi molto "datati" ma suonati in maniera più attuale. Abbiamo strumenti ed effetti che ovviamente all'epoca non c'erano, quindi è ovvio che oggi ci sia una contaminazione in quello che abbiamo fatto negli ultimi anni, anche con progetti passati.

NG: E' evidente nei pezzi una grande attenzione alla terminologia, una scelta mai casuale di parole, che rendono i testi delle vere e proprie letture cantate. Come giungete alla stesura di questi testi, è un lavoro comunitario, scegliete tematiche particolari o ogni brano discende da un'esperienza, o una fantasia?
Alcuni spunti sono presi dal quotidiano, però raramente sono fatti accaduti direttamente a noi. Ci sono delle canzoni come "Ok il disprezzo è giusto" che sono nate dal titolo, e da lì poi si è costruita intorno la canzone. In quel caso non c'era neanche la tematica iniziale del testo, che in seguito ha preso forma.

NG: Avete alle spalle un EP del 2011, di cui quattro pezzi sono stati inclusi nell'album. Siete maturati nel frattempo, avete maggiori punti di forza rispetto a quattro anni fa?
Abbiamo più canzoni! Di sicuro c'è stata un'evoluzione. Anche i nuovi pezzi su cui stiamo lavorando adesso per un ipotetico secondo e terzo disco sono già più distanti rispetto a quello che presentiamo oggi, anche se gli elementi principali che ci caratterizzano rimangono sempre.
Siamo cresciuti oltre che a livello anagrafico anche come musicisti. E, forse, dopo tre anni le sappiamo suonare le canzoni (ride)!

NG) Nel panorama italiano difficilmente s'incontrano artisti che sappiano in modo capace, più che vogliano, riprendere il sound del passato. È una scommessa stilistica che denota bravura, che si ascolta subito in Prima Incisione. Progettate collaborazioni con altri artisti, o uno sguardo all'estero? Scrivete i vostri testi in italiano, avete mai pensato ad optare per l'inglese, considerando i vostri tratti anche indie rock?
Inizialmente facevamo musica in inglese, un indie rock del tipo Artick Monkeys, che poi è rimasta nella scelta dei pedali, delle chitarre, nella nostra sonorità. Volevamo però intraprendere una strada più retrò facendo pezzi in italiano.

NG: A Roma in tour, prossime tappe? Siete alle prese con qualche progetto? Cosa vi attende e vi attendete?
Abbiamo tanti nuovi pezzi, perché è passato un po' di tempo dalla registrazione del disco, al master finale, all'uscita. E quindi nel frattempo abbiamo scritto un altro disco e mezzo.
Vorremmo registrare dei provini verso aprile o maggio, un secondo disco è già in cantiere.

NG: E dopo Roma, dove ve ne andrete a spasso per l'Italia?
Non si sa ancora! Questa data serve per "dare il la" con i concerti, e si spera di girare per live tra fine marzo, aprile e maggio.

NG: E se doveste fare una collaborazione, chi scegliereste tra i musicisti italiani (per la vostra scelta di cantare in italiano)?
Tom Yorke, o Gigi D'Agostino (ridono)!
A parte gli scherzi, mi piacerebbe un disco prodotto da Giorgio Moroder, che non c'entra niente con noi. Un produttore dance italiano, che mastica Daft Punk ma che ti chiede di fare un disco rock come ha fatto con i Blondie negli anni 80.

NG: Per chiudere...mi lasciate con una frase di una vostra canzone?
"La notte mi masturbo" è un grande classico (tra le voci contrariate e assolutamente divertite della band, che preferisce non passare per maniaci sessuali!).

Gli Odiens sul web:

https://www.facebook.com/OdiensOfficial 

https://www.youtube.com/channel/UC1zw546JP_WhqtsvVE4rFeg

Intervista a cura di Amal Tinti e Laura Caprino

Foto Credits: Amal Tinti

QUI
la gallery del live al Planet di Roma con "Gi Scontati".
QUI la recensione di "Prima Incisione".

intervista, odiens, prima incisione

Articoli correlati

Interviste

“Armistizio” di Elena Mazzocchi, storie di adolescenti (e non solo) nella Roma contemporanea

17/04/2024 | Bookpress

L'autrice ci parla del suo romanzo di formazione in cui racconta una storia intensa che esplora i tormenti dell'adolescenza e il complesso passaggio verso l'età adulta...

Interviste

Intervista a Ivan Nossa, autore del manuale “La Legge di Attrazione per Principianti”.

10/04/2024 | Bookpress

Ivan nossa è uno scrittore e divulgatore; la sua passione per la crescita personale e la ricerca interiore lo portano a quarantasette anni a cambiare completamente perco...

Interviste

Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.

21/03/2024 | Bookpress

Simon schiele è nato a torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino:...

424677 utenti registrati

17088970 messaggi scambiati

17596 utenti online

28031 visitatori online