Intervista - Fearless Vampire Killers

Intervista - Fearless Vampire Killers

Kerrang! li ha definiti “la nuova band dei nostri sogni” e loro sperano che l'enorme successo ottenuto nel Regno Unito possa essere replicato anche in Europa. Sono i Fearless Vampire Killers, band inglese alla sua prima data in Italia, che abbiamo intervistato giovedì 19 febbraio al Fabrique di Milano, dove si sono esibiti come supporter degli statunitensi In This Moment.

Kier, Laurence, Drew, Cyrus e Luke hanno pubblicato il loro primo album, 'Militia of the Lost', nel 2012 e nel 2013 hanno solcato palchi come quelli del Download Festival e del Kerrang! Tour. Nel 2014 è stato rilasciato il loro EP 'Exposition: The Five Before The Flames' per il quale ogni membro della band ha scritto una canzone: a riguardo, Kerrang! ha dichiarato “se c'è un momento giusto per seguire i Fearless Vampire Killers, è ora”.
Nel novembre del 2014 il loro nuovo album 'Unbreakable Hearts' è uscito solo in alcuni Paesi, mentre in Italia uscirà il 6 aprile 2015.
Questo è ciò che ci hanno detto riguardo ai loro progetti e al felice periodo in cui si trovano ora. 

 
Il vostro album, 'Unbreakable Hearts' uscirà in Italia ad aprile. Cosa dobbiamo sapere a riguardo e qual è il suo tema principale?
Kier: Quanto tempo hai a disposizione? [ride> E' un concept album e come il primo, in cui sviluppavamo un mondo che si evolveva con l'evolversi dell'album, abbiamo deciso di fare un secondo album e di farlo nella maniera migliore. E' un processo lungo, dato che l'album è composto da 16 tracce. Laurence è la master mind dietro alla narrazione...
Laurence: Sì, l'idea è quella di ambientare le canzoni in un mondo chiamato Grandomina e con il secondo album vogliamo creare un vero e proprio concept album. Tutti i testi sono interamente scritti riguardo a questo mondo, nonostante si possa considerare ogni canzone a sé. Volevamo farlo ora, per non arrivare al punto in cui ci si spinge troppo lontano e ognuno interpreta a suo modo ciò che presentiamo. E' stato un processo molto lungo e che è costato molti pound, ma i nostri fan attraverso 'The Obsidian World' ci hanno aiutati nel farlo uscire.
K.: E' stato un grande successo in Inghilterra, nonostante le difficoltà e speriamo possa essere lo stesso in Italia!

 
Laurence, sappiamo che sei un autore di romanzi. In cosa è diverso il processo creativo quando scrivi una canzone o un romanzo?
L.: Se scrivo una canzone, prendo la chitarra e inizio a comporre, non c'è un vero e proprio pensiero, non rifletto sulla struttura che deve avere, è un qualcosa che sento e viene da sé. Invece quando scrivo un romanzo non penso necessariamente a una struttura, ma devo pensare alla vicenda e a dove porta, alla grammatica e allo spelling... Sono un pessimo scrittore. Comunque, scrivere un romanzo è più difficile rispetto allo scrivere una canzone.

 
Tutti i membri della band scrivono canzoni? E come trovate un equilibrio tra punti di vista diversi?
K.: Sì, per il nostro EP ognuno di noi ha scritto una canzone riguardante i personaggi che presentavamo nel mondo di Grandomina. Penso che per la maggior parte delle band non funzionerebbe mai, soprattutto perché nella musica ognuno ha le proprie opinioni, ma noi siamo amici e abbiamo un rapporto molto stretto. Lavoriamo insieme attraverso questa cosa mentre altre band litigano, solitamente c'è chi prende decisioni e i restanti membri della band sono solo musicisti.
L.: Sì, noi non litighiamo a riguardo! Se sono buone canzoni, non è importante chi le scrive.

 
Il vostro look è particolare, da cosa siete stati ispirati nel sceglierlo?
K.: Si è sviluppato in modo naturale già dall'inizio, è qualcosa che abbiamo sempre fatto. Creando un mondo intero, dobbiamo essere coerenti con ciò che presentiamo, dobbiamo creare una specie di “pacchetto” che sia credibile.
L.: Quando avevamo 14-15 anni io e Drew eravamo in una band e ci vestivamo con giacca e cravatta, era il nostro modo di mostrarci. Quando quel progetto è terminato, mi sono unito alla band di Kier e Shane e abbiamo iniziato a truccarci, sai, un po' di eyeliner... Era un qualcosa che sentivamo di dover fare.
Drew: E' collegato a ciò che siamo... Noi cantiamo di idee, è un mondo più vicino a quello dei film.
(Laurence ci ha confessato che da bambino voleva diventare un regista e che è un appassionato di Tim Burton, ndr)
L.: Stiamo cercando di ridurre un po' questo modo di apparire perché ciò che accade principalmente in Inghilterra è che se le persone vedono il make-up, automaticamente hanno un'opinione negativa perché non riescono a vedere oltre, nonostante la nostra musica sia buona, se non migliore, di quella di tutte le altre band.

 
Come ci avete anticipato prima, avete una vostra piattaforma di social networking chiamata 'The Obsidian Bond' e avete una fan-base molto forte. Com'è il vostro rapporto con i fan?
K.: Come hai detto, è un rapporto stretto. Soprattutto per una band come noi i fan significano tutto, perché sono loro che possono mantenere vivo il nostro progetto. E poi sono anche molto creativi, è stimolante.
L.: Parliamo molto con loro online, ma principalmente noi siamo come intermediari attraverso cui possono instaurare rapporti molto forti tra loro. Molti, grazie alla nostra band, hanno trovato amici in tutto il mondo. Magari c'è un fan inglese che parla con un fan americano e si incontrano per la prima volta a un nostro concerto... Questo è ciò che è davvero importante per ciò che facciamo.

 
Abbiamo letto in un articolo di un frontman che si è lamentato dei fan che riprendono tutto il concerto con i cellulari senza godersi l'atmosfera. Cosa ne pensate?
(Tutti e cinque reagiscono contemporaneamente, sorridendo, pronti a dire la loro)
Luke: Oh, sì! Proprio non riesco a capirlo... E' come andare a vedere un film e registrarlo con il telefono senza guardarlo.
L.: A volte lo fanno durante i concerti, li vedo, ma tengono solo lo smartphone in mano, intanto guardano lo spettacolo.
D.: Ricordo di un festival in cui un ragazzo in prima fila aveva un tablet e chi era dietro di lui non riusciva a vedere niente... Però, in fondo, è il nuovo modo per conoscere le canzoni, vai su YouTube e trovi i video.
L.: Mio papà ogni volta che facciamo un concerto, va su YouTube per vedere la performance. Penso sia una buona cosa, non puoi lottare contro il mondo che sta cambiando, puoi solo accettarlo: se le persone vengono ai nostri concerti e fanno i video, lasciaglielo fare, almeno vengono ai nostri concerti e non stanno a casa a giocare con la X-Box.

 
E' stata annunciata la vostra partecipazione al Download Festival. Come ci si sente a condividere il pubblico con band del calibro dei Muse o dei KISS?
K.: Grandioso. E' quel tipo di cosa che sogni quando sei piccolo, è un sogno che diventa vero e questa volta dovremmo effettivamente condividere il pubblico con queste band, a differenza delle altre volte in cui suonavamo sugli stage minori.
 
Quali sono i vostri artisti preferiti e come vi ispirano?
K.: Oh, è una di quelle cose che ci chiediamo sempre l'uno con l'altro perché siamo un gruppo molto eterogeneo, un grande mix... Io sono cresciuto con old punk e musica anni Ottanta, ma ora mi piacciono band come i Panic! At The Disco... Ah, e i Beatles.
L.: Io direi David Bowie. 'Ziggy Stardust' è stato forse il primo concept album che io abbia sentito e che ha modellato tutto ciò che faccio ora. E il suo modo di essere, il modo in cui cambia.
D.: I Weezer, perché ho iniziato a sentirli nel momento “giusto”, ero alle superiori ed è il periodo della vita in cui scopri quel tipo di band.

 
 
Sito ufficiale: http://fearlessvampirekillers.com
Facebook: https://www.facebook.com/wearefearlessvampirekillers
Tumblr: http://wearefearlessvampirekillers.tumblr.com 


Intervista a cura di Valentina Colombo

Foto Credits: Alberto Pezzali

fabrique, fearless vampire killers , unbreakable hearts

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