Nightguide intervista gli Apocalyptica

Nightguide intervista gli Apocalyptica


Gli Apocalyptica stanno per tornare con Cell-0 il 10 Gennaio 2020, il primo album completamente strumentale in quasi 20 anni che, in un certo senso, rappresenta sia un vero e proprio salto nel passato che una sicura fonte di gioia per i fan della band. I primi due singoli, Rise e Ashes of the modern world, si sono rivelati fra i pezzi più sofisticati di tutta la produzione della band, e i video che li accompagnano non sono da meno, girati da registi come Lisa Mann e Ville Juurikkala. La band sarà in tour e, per quanto riguarda l'Italia, passerà dall'Alcatraz di Milano insieme a Sabaton e Amaranthe il 28 Gennaio 2020, per poi partire con i Lacuna Coil e suonare negli Stati Uniti. Abbiamo parlato col batterista Mikko Sirén del disco, di musica evocativa, musica di cui sentiamo la mancanza, video e tour.





Questo è il primo album totalmente strumentale in quasi 20 anni.
Esatto
Quindi mi chiedevo se, visto che i pezzi cantati con i cantanti ospiti potrebbero avere più appeal sul pubblico, non abbiate pensato di rischiare comunque?
Credo che la storia e le radici di questo album siano iniziate durante lo scorso tour, Apocalyptica plays Metallica by four cellos. Doveva essere una piccola celebrazione di quel disco, ma vista l'enorme domanda di pubblico è diventato un tour molto più grande ed è stato prolungato fino a durare due anni e mezzo in quasi 50 paesi. E' diventato davvero enorme. In quel periodo abbiamo visto e capito la reazione della gente che veniva a vederci quando suonavamo il materiale “originale”, quando non c'erano cantanti ma solo violoncelli e batteria, e abbiamo sentito quanto i nostri fan abbiano aspettato che facessimo qualcosa del genere di nuovo. Si è cristallizzata l'idea di voler dare ai fan la musica che hanno aspettato per così tanto tempo, ed è diventato naturale per noi fare un disco strumentale, senza pensare a eventuali rischi di critica o economici. E' qualcosa che avevamo bisogno di fare sia per noi che per i nostri fan, gente che ci supporta da sempre e che aveva voglia di sentirci di nuovo così. Speriamo che lo trovino tanto eccitante quanto noi!


Ho sentito i primi singoli, e sono davvero belli: sono davvero complessi, hanno un sacco di strati!
Si, e ad essere sincero nel disco ci sono brani anche più complessi forse (ride), il terzo singolo uscirà a breve. Sarà un disco molto interessante, e siamo orgogliosi della musica che abbiamo creato. Coglie la versione migliore degli Apocalyptica in questo momento.


Se non mi sbaglio sarete in tour coi Sabaton...pensavo che voi siete così diversi. I Sabaton sono come carri armati, e poi ci siete voi. Voglio dire..cosa?
(ride) Si, ci saranno anche gli Amaranthe, che sono una band eccezionale. Siamo tutti e tre diversi, ma ci sono anche punti in cui la nostra musica si avvicina, e credo sia bellissimo combinare tutto questo. Invece di mettere in luce i punti in cui ci fondiamo perfettamente, è bello mettere in luce la varietà: il pubblico apprezza tutta la musica diversa che può ascoltare in una sera sola, uno show c'è già stato, ma ci sono anche alcune parti durante le quali ci fondiamo molto bene insieme.


Qualche sera fa ho visto i Lacuna Coil con gli Eluveitie: sono molto diversi, ma a chi importa, era perfetto.
Esatto! Divertente che abbia menzionato i Lacuna Coil, perché faremo un tour insieme a loro negli USA.
Perchè tutte le cose fighe succedono negli USA?
E' colpa di Trump. Credo. Do sempre la colpa a lui.


Ok, continuiamo: avete anche dei nuovi video, Rise è una specie di kolossal. E anche Ashes of the modern world è un video incredibile. L'avete girato con lo stesso regista che ha lavorato anche coi Guns N'Roses. Come è andata?
Ashes of the modern world è stato fatto con Ville Juurikkala, un fotografo e videomaker finlandese con cui avevamo già lavorato parecchio: ci abbiamo fatto un sacco di video e non so più quanti photoshoot, decine su decine. Ci conosce alla perfezione ed è molto divertente lavorarci perché riesce sempre a farci rilassare e divertire. Rise, il secondo video, è stato girato da Lisa Mann, canadese, che ha fatto già altri video come I don't care e tutti gli altri collegati per quel disco, come Broken pieces e Not strong enough. Ha uno stile molto unico e Rise e il prossimo video, che uscirà a breve, sono entrambi suoi. I video sono molto speciali, soprattutto quando non hai testi per raccontare la storia: diamo degli indizi per far capire di cosa parliamo, quindi dobbiamo necessariamente trovare videomaker di cui ci fidiamo.


Anche perché la vostra musica è molto evocativa: vedo delle cose quando vi ascolto, e di solito sono pure sobria.
(ride) Mi fa piacere perché è quello che vogliamo che succeda e quello che sentiamo quando componiamo, arrangiamo e scriviamo. Usiamo moltissimo i visual quando creiamo, la visione è una parte fondamentale della musica degli Apocalyptica.


A proposito di visual: so che avete fatto la colonna sonora per Aquarela, il documentario.
Si e no, in realtà: la colonna sonora di per se è di Eicca Toppinen, anche se usa molta musica degli Apocalyptica. Ho visto il film, e comunica in modo molto forte. Quando abbiamo iniziato a lavorarci stavamo creando delle cornici di base per le canzoni, e tutte dovevano girare intorno allo stesso elemento: per Cell-0 è successa la stessa cosa, anche se non dovevamo parlare di acqua. Cerchiamo sempre di comunicare, anche se in modo più contenuto, forse, perché non abbiamo testi se non per i titoli. Diamo indizi, invece di risposte, e speriamo che la musica traduca bene quello che vogliamo dire e speriamo che serva a far nascere delle domande nella testa delle persone.


Ho anche letto, correggimi se sbaglio, che non amate molto spiegare le vostre canzoni.
Non è quello: ci piace dare la nostra impressione, o raccontare se qualche canzone ha una storia precisa rispetto alle altre, ma preferiamo poter sapere se le canzoni riescono a accendere una scintilla nelle persone, se riescono a crearsi la loro storia, la loro fantasia. Lo paragonerei all'arte moderna: se vedi un Kandinskji non capisci subito di cosa parla, dipende anche da te capire il messaggio dell'opera. Credo funzioni alla stessa maniera con la nostra musica, diamo la cornice e il soggetto, il titolo, e il resto è astratto e la gente può prenderne ciò che vuole.


Fate vedere cose alla gente. Siete una specie di droga.
(ride) Riuscire a far pensare la gente, più che altro, sarebbe magnifico.
Credi che la musica possa farlo?
Certo! Non solo il metal tutta la musica, a partire dalla classica, può parlare. Anche di politica. Se pensi a Shostakovic non devi nemmeno sapere troppo della storia dietro la canzoni, ma ci sono storie incredibili con Stalin, che gli chiede di scrivergli una canzone per il compleanno e Shostakovic lo fa inserendo nella canzone per il compleanno di Stalin una canzone per bambini per poter esprimere quanto trovava ridicola la persona che gli aveva commissionato il lavoro. E' una cosa che è sempre esistita, in tutta la musica. Credo, e non che stia comparando gli Apocalyptica a Shostakovic. Nè Stalin! (ride) Ma stiamo cercando di comunicare allo stesso modo.


Non so se la musica debba farlo per forza, ma se hai un microfono secondo me dovresti usarlo.
Più in generale, credo che se hai una voce dovresti usarla. Ho rivisto da poco Rattle and Hum degli U2, e mi chiedevo : dove diavolo sono finite le band che hanno qualcosa da dire? Tutti hanno paura di dire qualcosa a causa della risposta del pubblico o dei social media, e non dico di diventare i Rage against the machine, ma mi manca il messaggio nella musica, nelle performance di adesso. Le vecchie band sono cresciute in un periodo in cui, socialmente, era necessario dare un messaggio e la musica fece la differenza in quei movimenti. Ora la musica non ha lo stesso messaggio, posizione né agenda che aveva prima, ma credo davvero che il messaggio ci debba essere. A volte credo che l'unico modo per sentir dire qualcosa, in questo senso, sia guardare South Park (ride).


Ora come ora, non so se è solo la mia opinione, soprattutto i ragazzi giovani sono bombardati da musica creata a posta per loro da talento show e simili. E ho paura che non ci sia molto spazio per un messaggio, la dentro. Ma magari mi sbaglio.
C'è sempre stata musica nata per divertire e basta, basta pensare anche solo a Sinatra, ed è quello che dovrebbe fare il pop. Ma credo che ci vogliano entrambi: negli anni '60 e '70 c'erano i primi Beatles insieme a Bob Dylan. Mi manca una persona che dica qualcosa: adesso la comunità che riesce a farlo meglio è quella afroamericana, loro si fanno sentire. Forse Chris Martin lo fa, ma lo fa in un modo fin troppo rilassato e, per i ragazzi giovani, è già vecchio. Dove sono le nuove band che portano avanti un messaggio?


Credo sia una bella domanda: parlavo con un collega dei grandi festival da arena, e ci siamo resi conto che la maggior parte degli headliner di questi concerti enormi sono di qualche generazione fa.
Assolutamente(ride). Mi piacerebbe che ci fossero giovani che fanno musica per i giovani, che esprimono il loro punto di vista politico, famosi a quei livelli. Ce ne sono, ma vorrei che ce ne fossero di più. Magari ci sono, ma non diventano famosi.


Ok, ultima cosa, e ci pensavo prima: puoi essere una band che sperimenta quanto vuoi con gli strumenti, ma c'è sempre un batterista.
(ride) Si, siamo ovunque! Se non c'è un batterista una band è un po' limitata. Mi piacciono anche le band senza batteria, ma le preferisco con la sezione ritmica. Noi batteristi siamo brave persone!

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