Speciale Sziget - Nightguide intervista Mark Zentai leader della band Ungherese Mörk

Speciale Sziget - Nightguide intervista Mark Zentai leader della band Ungherese Mörk



Un cerchio disegnato a mano con una linea in alto che introduce un suono che non ti aspetteresti dall'Ungheria, cioè


troppo accattivante per essere jazz,
troppo diversi per essere pop,
troppo groovy per essere indie,
troppo trippy per essere Funk,
troppo profondo per essere festa,
ma troppo strano per essere preso sul serio.


L'esplosiva performance di Soul e Funk di Mörk è un viaggio musicale attraverso un micro-universo di diversi stili, suoni, emozioni, storie, personaggi e domande filosofiche. Autoespressione, improvvisazione e partecipazione del pubblico senza compromessi sono sempre prevedibili!


I quattro membri della band sono diventati amici durante i loro studi di jazz e si sono rapidamente fatti strada nel cuore della scena musicale underground di Budapest suonando nei salotti delle persone e in luoghi insoliti (ad esempio una palestra di arrampicata, una casa da tè cinese, un giardino per bambini, ecc.) prima di colpire le tappe di prestigiosi club e festival come la nave A38, Akvárium Club, Budapest Park e Sziget.


Da allora Mörk ha suonato in numerosi festival internazionali tra cui Eurosonic Noorderslag, Reeperbahn Festival, Mondo NYC, Waves Vienna, Tallinn Music Week, Budapest Showcase Hub e Spring Break Poznan. Sono attualmente in tournée sia in Ungheria che in Germania, presentando il loro nuovo EP: The Death of Mōrk.


Questa prima metà del secondo album della band è una raccolta di cinque canzoni dai toni scuri che esaminano tutti i lati dolorosamente vulnerabili della nostra esperienza: dubbio, paura, perdita, isolamento, dolore, malattia, morte e paura della stessa. Affrontare questi temi non solo ha aiutato la band a guarire e a comprendere meglio se stessi, ma ha anche rivelato una bellezza inaspettata che si trova in questo angolo scomodo della nostra psiche.


Nella primavera del 2019 i Mörk torneranno al loro lato più gioioso e giocoso rilasciando la seconda metà del loro secondo album “The Death and Resurrection of Mörk”. (Data di rilascio: 21 aprile).


 


Mörk - All I Need


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  1. Siamo qui con Mark Zentai, voce e leader dei Mörk. Mark raccontaci qualcosa di questa band fighissima, per dare modo ai nostri lettori italiani di conoscervi.

  2. Mörk è il mostro che noi quattro abbiamo creato, è un misto tra il lato oscuro e quello luminoso di noi quattro.


 



  1. Ho visto che avete una bellissima biografia sulla vostra pagina Facebook, “Too catch to be jazz, too diverse to be pop, too groggy to be indie, too triply to be funk, too deep to be party, yet too weird to be taken seriously”.

  2. Grazie! Si, si percepisce cosi, siamo seri ma anche strani, divertenti e non vogliamo fare tanti progetti simili o solo uno con un unico stile, mentre a me piace la parte schizofrenica della complessità di fare stili diversi.


 



  1. Penso facciate musica seria anche se non volete essere presi sul serio.

  2. Facciamo del nostro meglio!


 



  1. Siete diventati amici con la band o vi conoscevate gia prima?

  2. Tre di noi studiavamo Jazz nella stessa scuola, tranne il bassista Balint, quindi io, Daniel, il batterista e Gabor, il pianista andavamo nella stessa scuola e siamo diventati amici, ci piaceva come suonavamo, ogni tanto facevamo jam ma eravamo più amici che musicisti, poi al momento del diploma, abbiamo presentato un Ep insieme come esame, ma non avendo il bassista abbiamo fatto dei casting e trovato Balint.


 



  1. Avete cominciato da poco quindi

  2. Cinque anni fa!


 



  1. E qual è la vostra storia fino ad arrivare qua allo Sziget? Non avete scelto una strana facile a quanto ho letto.

  2. Non abbiamo scelto la strada facile perché non poteva scegliere la via più facile! Era tipo voglio fare questo, vogliamo fare quello, era naturale quindi volevamo fare tutto quello che veniva fuori durante le jam, le cose serie e quelle più funky e alla fine ci siamo chiesti ‘come potranno andare bene insieme??’ ma alla fine era troppo tardi e abbiamo messo tutto insieme, quindi abbiamo cominciato a fare concerti nei posti più piccoli e strani, crescendo sempre di più fino ad arrivare qui.


 



  1. Quindi c’è stato un punto di svolta nella vostra carriera che vi ha portato al successo

  2. Quando abbiamo incontrato il nostro manager, ci ha proposto di fare degli show case, non eravamo molto convinti ma alla fine ci siamo decisi e abbiamo fatto diversi festival in giro per l’europa, quest’anno andremo in Islanda! 


 



  1. E come mai non vi piaceva l’idea degli show case?

  2. Sai penso che un manager pensando da manager decida di farci fare gli show case, mentre noi da musicisti pensiamo che sia una perdita di tempo, ma il fatto è che non puoi fare il musicista senza pensare da manager e viceversa! 


Quindi decidemmo di farli e facemmo delle cose davvero fighe! 


 



  1. Ho ascoltato un po’ di vostra musica, cantate solo in inglese o anche in ungherese?

  2. Per ora solo in inglese


 



  1. Come mai questa decisione?

  2. Sono nato e cresciuto in germania quindi per me l’ungherese è ancora una lingua che sto imparando a conoscere, perciò non scrivo ancora in ungherese, ma mi piacerebbe farlo perché qui non parlano bene inglese e questoporta al fatto che non possono davvero connettersi con le parole e le emozioni delle nostre canzoni e vorrei vedere le loro reazioni in tempo reale mentre cantiamo.


 



  1. In Italia molti scelgono l’inglese per avere successo anche all’estero

  2. Si è vero, ma non bisognerebbe forzare se stessi e rendersi le cose più complicate, in ogni caso sento che stiamo andando bene cosi, bisogno solo continuare a spingere e fare tutto ciò che desideri e sento che sta funzionando quindi è davvero piacevole.


 



  1. Avete qualcosa in programma per il futuro?

  2. Certo! abbiamo questo nuovo album fuori e vogliamo solo suonare come pazzi e scrivere il più possibile, quindi ci sarà un terzo album, si tratta solo di scegliere la strategia giusta per ottenere il massimo impatto.


 



  1. Quindi avete fatto due album, il secondo è diviso in due, come mai?

  2. Sono due EP che insieme formano un album, The Death Of Mark and The Resurrection of Mörk, uno è più malinconico, parla di paura, ansia, dubbi, paura di morire mentre l’altro è funky, è groggy.


 



  1. Parli come un uomo che non può fare a meno della musica

  2. Si probabilmente si, ma smetto di cantare ogni tanto


 



  1. Combatti con te stesso ogni tanto?

  2. Si, sono cresciuto con mia mamma che è una musicista classica e non conosceva altri generi, quindi tutto quello che ho imparato è stato tramite la radio, Incubus, Linking Park, Backstreet Boys.


 



  1. Quali sono i tre album di cui non potresti mai fare a meno?

  2. Stevie Wonder - Innervisions, Avishai Coen - Gently Disturbed, Hiatus Kaiyote - Choose your weapon


 



  1. Ultima domanda! Cos’è la musica per te in tre parole?

  2. Amicizia, Connessione e Scoperta.


 



  1. Wow sei profondo!

  2. Grazie1


 



Intervista e foto copertina a cura di Luigi Rizzo
 

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