Nightguide intervista i ku.da

Nightguide intervista i ku.da

È TOSHTA il primo singolo del nuovo capitolo discografico dei Ku.dA, disponibile da oggi in digital download e su tutte le piattaforme streaming. Tra rock, post rock e elettronica, Toshta (Bagana) anticipa un più ampio progetto discografico dei Ku.dA, pronti a rilasciare al più presto un album intero.
 
Il video ufficiale di Toshta, diretto e prodotto da Martino Garrone, con il montaggio di Francesco Caroselli, è disponibile sul canale You Tube dei Ku.dA.




 
Toshta scuote gli animi, fino a indurli a riflettere su quanto di oscuro, violento e brutale possa insidiarsi dietro la totale incapacità di comunicazione nelle relazioni umane. L'orgoglio, l'ostinazione, la repressione dei propri desideri e della propria creatività, creano un baratro, che soprattutto tra amanti alimenta l'incomunicabilità e un'energia oscura in continua crescita. A questa si contrappone però una forza primordiale istintiva di attrazione, il desiderio incontrollabile di possedersi a vicenda che può sfociare nell'amore o al suo opposto nella violenza e nella morte.
 
Scritto e composto da Luca Pasquino e Christian Castelletti, fondatori dei Ku.dA, e accompagnato dal testo di Emanuele Romussi, Toshta è stato mixato e prodotto da Giacomo Zambelloni, insieme alla band, all'Everybody On The Shore Studio di Milano, mentre il mastering è stato affidato a Maurizio Giannotti al NewMastering Studio. 
Questo è il risultato della chiacchierata che abbiamo avuto con la band.

Salve ragazzi, è davvero un piacere potervi intervistare. Sono davvero curioso di conoscervi meglio. I Ku.Da esistono già da 6 anni ormai. Come descrivereste il vostro percorso fatto fino a qui?
Saluti a te!
Sicuramente un percorso contorto, ricco di ostacoli e soddifazioni, cambiamenti, scleri, risate e tanto rock and roll.
Un percorso arduo ma ci ha portato alla realizzazione del nostro secondo disco con la formazione che ad oggi riteniamo possa essere quella giusta.

 
Raccontateci qualcosa che nemmeno i vostri fan più accaniti sanno di voi.
Questa è particolarmente (toshta per l'appunto): nell'estate del 2016 abbiamo partecipato alle finali mondiali di Emergenza Rock al “ Taubertal Open Air Festival” a Rothemburg in Germania. Siamo arrivati secondi e abbiamo cosi avuto l'opportunità di risuonare in apertura ai Sum 41. Al termine della nostra performance ci siamo recati dietro le quinte dove c'erano due taxi neri privati dei Sum 41 appunto. Complice un po' di alcol abbiamo pensato bene di chiedere all'autista di portarci gentilmente in hotel. Chiaramente lui pensando fosse la band che doveva scortare ci ha portati al party privato organizzato dalla red bull appunto per la main band. In pratica abbiamo rubato il taxi dei Sum 41 e partecipato a sbafo al loro party.
Che dire! Se non è TOSHTA questa...

 
Artisticamente avete uno stile molto internazionale e ascoltare il vostro ultimo brano, Toshta, è stato davvero un bellissimo viaggio. In alcuni punti sia la voce che il sound mi hanno portato alla mente un certo Phil Collins e ve lo dico come un grosso complimento. Come nasce questo brano bellissimo?
Beh questi complimenti sono stra acettati, non nascondiamo di avere un certo feeling con Phil Collins.
La nascita di questo brano è particolarmente curiosa: la parola toshta infatti è l'equivalente della parola tosta, che in compagnia utilizziamo spesso storpiandola appunto in TOSHTA, per definire una situazione strana o assurda.
Casualmente canticchiandone il motivetto mi è venuto in mente di farci una canzone.
In seguito in collaborazione con l'amico Emanuele Romussi abbiamo curato la lirica in inglese adattando un testo coerente all'immagine che volevamo dare al pezzo.

 
Il video, che ricordiamo è stato diretto e prodotto da Martino Garrone e montato da Francesco Caroselli, è stato reso con altrettanta professionalità e internazionalità. Il concept del video come nasce? Siete stati parte attiva nelle scelte stilistiche o vi siete affidati a qualcuno?
Martino e Francesco sono due amici e grandi professionisti abituati a lavorare a grandi produzioni. Fortunatamente per noi sono anche nostri amici per cui abbiamo avuto la possibilità di realizzare un bellissimo progetto.
Il concept in realtà è molto casuale, nasce dalla innata passione di Peda di esplorare luoghi dismessi... è nato tutto per caso... un giorno di registrazione semi improvvisato e via.

 
In questo brano volete lanciare una sorta di grido di allarme per scuotere gli animi in merito all'incapacità di questo mondo di costruire dei rapporti veri, duraturi, basati su una conoscenza vera di chi ci sta davanti. A tal proposito in questi ultimi periodi si fa un gran parlare del ruolo distruttivo che i social e i nuovi media hanno sulla mente dei giovani. Cosa ne pensate in merito? Qual è la vostra opinione?
 
È un brano abbastanza truce, e descrive bene quello che la parola TOSHTA per noi significa.
I social sono sicuramente un grandissimo potenziale se usati nella maniera corretta, con testa e serietà.
Purtroppo vengono utilizzati spesso per motivi futili, dispersivi, confusionali e molte volte pericolosi, i giovani andrebbero istruiti sulle potenzialità che i social hanno ma anche sulla loro pericolosità.

             
Secondo voi quale potrebbe essere una soluzione all'alienazione emotiva che ci circonda? Qual è il vostro modo di vivere i rapporti con i vostri amici o i vostri partner?
 
Siamo decisamente una band Emotiva dal punto di vista dei sentimenti, siamo persone buone ma non siamo propriamente “facili”.
Spesso il nostro lato artistico sopprime un po' il nostro lato organizzativo, ma cerchiamo di essere più politically correct possibili con tutti.
Abbiamo la fortuna di avere tanti amici e collaboratori che ci aiutano e... sopportano. Hahahaha!

 
Dopo Toshta quali sono i prossimi impegni discografici e musicali? Avete un tour in cantiere?
Abbiamo terminato da poco il disco che seguirà appunto a Toshta ed a un altro singolo in progetto.
Attualmente non abbiamo in progetto ancora un vero e proprio tour (almeno fino all'uscita del disco)...sicuramente però delle date ci saranno e alcune sono già in cantiere.

Nel vostro passato avete aperture di tour importanti ed esibizioni in festival esteri che vi hanno dato modo di condividere i palchi con band internazionali famosissime. Avete una location o un festival in cui sognate di esibirvi, magari come headliner?
 
Sicuramente il “Taubertal Festival” in Germania è un evento che ci porteremo sempre nel cuore. Abbiamo avuto l'opportunità di condividere il palco con band internazionali del calibro di       Sum 41 e Wolfmother.
In Italia abbiamo, ugualmente, avuto modo di condividere il palco con tantissime band indie più o meno famose (Tricarico, Pan del Diavolo, Finley, PFM, Eugenio Finardi ecc..)
Ultimo, ma non per importanza, c'è stato il palco di X factor nel 2016, una bella esperienza ma che difficilmente vorremmo ripetere.
L'Arena di Verona rimane un sogno che vorremo prima o poi realizzare.

         
Cosa rappresenta per voi la Musica in 3 parole e perché proprio quelle?
 
LIBERTA', COMUNICAZIONE, SFOGO
Per fare una citazione dei Ministri...”suoniamo per non lavorare mai”....hahahah

 
Ultima domanda a cui potete rispondere singolarmente: pensando al vostro passato e al vostro percorso, quali sono i 3 album che più vi hanno segnato e che mai potrebbero mancare nella vostra collezione?
Mercury falling di Sting (Peda)
Contact from the Underworld of red Boy di Robbie Robertson (Kush)
Hactung Baby degli U2 (Alex)

            
 
 
Intervista a cura di Luigi Rizzo.

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