Nightguide intervista Tirzah e vi porta nel suo immenso mondo, chiuso della sua cameretta.

Nightguide intervista Tirzah e vi porta nel suo immenso mondo, chiuso della sua cameretta.

Tirzah Martin è una giovane artista britannica che abbiamo voluto incontrare in concomitanza della sua imminente partecipazione all'edizione 2018 del Club To Club, il primo novembre alle OGR di Torino. Quest'anno,  ad agosto, è uscito il suo disco d'esordio per Domino Records, ma in realtà sono già cinque anni che questa ragazza si da da fare e non poco.
Esordisce nel 2013 con il suo primo EP 'I'm Not Dancing', in collaborazione con l'amica di sempre e producer Mica Levi alias Micachu. Dopo la prima track, le due hanno prodotto con notevole frequenza fino ad una collaborazione con la leggenda del genere, Tricky.
Cinque anni dopo e dopo un periodo di assenza dalle scene, esce il suo primo album 'Devotion' che  ne sancisce la definitiva affermazione sulla scena musicale contemporanea. Il suo accurato lavoro di scrittura è sempre sostenuto dal contributo dell'amica di infanzia Micachu, musicista e compositrice, nonché co-produttrice dell'album.
In 'Devotion' Tirzah sperimenta generi, temi e approcci diversi, lasciando che la sua musica comunichi con chi l'ascolta, senza però mai rivelarsi completamente: un contrasto che rispecchia quello tra il suono ruvido e sperimentale di Micachu e le parole melanconiche di Tirzah.
Più che un debutto, sembra il lavoro di un'artista esperta e navigata che non punta di certo alla facile approvazione e non strizza l'occhio con tracce orecchiabili per ottenere un facile successo.
Tirzah ha tanto da dire e vuole farlo solo a chi ha voglia di ascoltarla e comprenderla.
Ecco cosa ci ha detto.

 
Ho ascoltato il tuo album ieri e sono molto curioso di sapere qualcosa in piú su di te e cosa ti ha portato qui.
É il risultato di una collaborazione tra me e la mia amica Mica Levi, quasi come fossimo un duo piú che me da sola. Parla di questi ultimi anni e degli scambi tra di noi che sono poi diventati un album, é materiale sul quale abbiamo lavorato. .

 
Questo é il tuo album d'esordio, giusto?
Sí, esatto.

 
Penso che quest'album, 'Devotion', non sia un album facile perché ci sono diverse chiavi per interpretarlo. Come fa un album d'esordio a essere cosí maturo, qual é il percorso che ti ha portato alla realizzazione di questi pezzi?
Beh, sono stati piú di due anni di osservazione con l'aiuto di alcuni amici. Non é poi cosí strano da realizzare nella quiete della tua stanzetta, cioé, non proprio la mia stanzetta ma lo studio di registrazione casalingo della mia amica. In un certo senso ti dimentichi di doverlo realizzare e farlo ascoltare ad altre persone e condividerlo.

 
Posso dire che c'é un po' un melting pot di generi musicali nell'album? Da suoni piú classici all'RnB, dalla techno al synth pop, oltre a, correggimi se sbaglio, quasi della Trap nel cantato di 'Gladly', non so se dico giusto o se é solo la mia impressione...
Sí, é un po' un fritto misto.

 
E tra l'altro devo farti i complimenti perché non c'é mai confusione, é come essere in un'enorme biblioteca musicale. Come mai cosí tanta complessitá?
Non so, in qualche modo é anche l'influenza di Mica che ha prodotto l'album, credo sia solo il riflesso della sperimentazione, dell'amore per diversi tipi di musica allo stesso tempo, quindi credo che o segui un genere unico in maniera determinata oppure sperimenti un po' con tutto - probabilmente lei saprebbe dare una risposta migliore della mia!

 
Sospetto che tu non sia il tipo di persona che ama rendersi la vita facile!
Probabilmente...

 
Non hai scelto la strada piú semplice per diventare famosa! E questo é sempre un complimento, in un mondo in cui tutti cercano una scorciatoia per arrivare al successo...
Mah, sí, non saprei, credo sia stata piú che altro una coincidenza, perché nel frattempo lavoravo e avevo impegni e scadenze, quindi non ho potuto solo divertirmi a fare musica - ma farlo con un'amica é stato anche meglio.

 
La musica é il posto in cui puoi stare sola con te stessa.
Sí, in un certo senso ti dimentichi di tutto e di tutti.

 
Posso chiederti a chi ti rivolgi con la tua musica, chi pensi che siano le persone che ascoltano la tua musica?
Non ne ho la piú pallida idea! Immagino sia qualcuno che naviga molto in giro su internet o magari qualcuno che ascolta la musica di Mica. Non saprei, credo che oggi sia facile far parte di diverse categorie quando si ascolta musica, tutto é a portata di mano per chiunque se si ha voglia di cercare.

 
Molti dei tuoi pezzi spingono decisamente a perdersi nella musica.
Questa é una bellissima cosa!

 
Ho anche visto i tuoi primi video e sono allo stesso modo visivamente molto forti nell'approccio; sei stata coinvolta nella realizzazione o hai delegato a qualcun'altro?
Ho dato un input in un certo senso, spesso mi dimentico della parte visual e mi concentro solo sulla musica. Mi sono trovata a fare un processo di selezione per le varie fasi ma in generale ho trovato piú semplice mettere quasi tutte le mie idee iniziali nelle mani di persone di cui mi fidavo creativamente.

 
Stai giá lavorando a qualcosa di nuovo?
Non smetto mai di fare musica in realtá, é solo questione di organizzarsi e coordinarsi con gli altri, ma appena riesco senz'altro ci lavoro su.

 
Sono molto curioso di sapere come vivi la parte live, in concerto.  Avendo uno stile cosí passionale, cosí unico, come ti approcci alla dimensione dal vivo?
É piuttosto complicato, credo soprattutto attraverso un set alquanto semplice, come se si portasse la propria cameretta sul palco. É un po' un esperimento, sto ancora imparando!

 
Ora ho una domanda stupida, perché non ti ho mai vista dal vivo: sei il tipo di persona che chiude gli occhi mentre canta di fronte al pubblico?
In generale tendo a non accorgermi molto di ció che accade attorno a me, non chiudo molto gli occhi, ma forse dovrei provare!

 
Controlleró quando verrai in Italia!  C'é un palco o un evento in particolare dove ti piacerebbe suonare?
In realtá no, prendo ció che mi si presenta, ogni posto é differente quindi devi poi valutare quando sei lí: com'é il pubblico, com'é il palco, com'é il suono... accolgo ció che viene!

 
Questa é l'ultima domanda ed é la stessa che mi piace fare a tutti perché sono molto curioso e voglio conoscerti meglio: pensando a quand'eri una ragazzina, prima di intraprendere questo lavoro, quali sono i tre album che non sarebbero mai potuti mancare nella tua collezione e, se possibile, perché?
Questa é dura..

 
Sí, lo dicono tutti!
Dunque, direi Marvin Gaye 'What's Going On', perché c'é tantissimo amore e veritá lí dentro, 'The Miseducation of Lauryn Hill' e il terzo... D'Angelo 'Voodoo' perché potrei ascoltarlo mille volte di seguito.

 
Intervista a cura di Luigi Rizzo
Copywriting e traduzione a cura di Sonja Amoretti
 

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