Un live di Colapesce è un viaggio nelle emozioni
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20/04/2015 | luigirizzo
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Molte, moltissime le emozioni che si provano durante un live di Colapesce.
Lo scorso 17 Aprile l'Egomostro ha fatto tappa Brescia, presso la Latteria Molloy.
“Egomostro” è il secondo album del cantautore siciliano Lorenzo Urciullo, che esordì nel 2012 con “Un meraviglio declino”
Colapesce ha sempre portato sul palco il mondo e la nostra quotidianità, un cantastorie di relazioni e vicende.
Primo brano in scaletta è “Entra pure”, cantato con un filo magnetico di voce, in grado di attirare l'attenzione in maniera immediata.
Segue “Dopo il diluvio”, brano anch'esso tratto “Egomostro” ultimo album del cantautore siciliano, uscito il febbraio scorso.
In scaletta non solo le novità, il cantautore lascia spazio anche ai brani d'esordio come “Un giorno di festa”, “Satellite” e “Bogotà”, tutte abilmente riarrangiate.
Nessuna pausa, nessuna parola o commento fra un brano e l'altro. Colapesce comunica con il suo pubblico attraverso la musica, il suono della chitarra, le sue canzoni.
In un attimo è già il momento del bis dove è il turno di “Maledetti italiani”, singolo che anticipò l'uscita dell'album, durante il quale viene omaggiato uno dei pezzi più noti di Toto Cotugno, “L'Italiano”.
A seguire “Restiamo in Casa”, dove Colapesce, nel corso del verso “Sento bruciare dei fogli” afferra la scaletta ai suoi piedi e la lascia bruciare lentamente fra le mani.
Un live di Colapesce è un viaggio nelle emozioni, nei ricordi che ogni brano invoca in noi a gran voce.
Uno dei più dolci metodi di introspezione emotiva.
Lo scorso 17 Aprile l'Egomostro ha fatto tappa Brescia, presso la Latteria Molloy.
“Egomostro” è il secondo album del cantautore siciliano Lorenzo Urciullo, che esordì nel 2012 con “Un meraviglio declino”
Colapesce ha sempre portato sul palco il mondo e la nostra quotidianità, un cantastorie di relazioni e vicende.
Primo brano in scaletta è “Entra pure”, cantato con un filo magnetico di voce, in grado di attirare l'attenzione in maniera immediata.
Segue “Dopo il diluvio”, brano anch'esso tratto “Egomostro” ultimo album del cantautore siciliano, uscito il febbraio scorso.
In scaletta non solo le novità, il cantautore lascia spazio anche ai brani d'esordio come “Un giorno di festa”, “Satellite” e “Bogotà”, tutte abilmente riarrangiate.
Nessuna pausa, nessuna parola o commento fra un brano e l'altro. Colapesce comunica con il suo pubblico attraverso la musica, il suono della chitarra, le sue canzoni.
In un attimo è già il momento del bis dove è il turno di “Maledetti italiani”, singolo che anticipò l'uscita dell'album, durante il quale viene omaggiato uno dei pezzi più noti di Toto Cotugno, “L'Italiano”.
A seguire “Restiamo in Casa”, dove Colapesce, nel corso del verso “Sento bruciare dei fogli” afferra la scaletta ai suoi piedi e la lascia bruciare lentamente fra le mani.
Un live di Colapesce è un viaggio nelle emozioni, nei ricordi che ogni brano invoca in noi a gran voce.
Uno dei più dolci metodi di introspezione emotiva.
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