(Recensione) Il migliore dei mondi – Fabrizio Pocci e Il Laboratorio
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03/03/2015 | valentina_colombo
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Fabrizio Pocci e la sua band Il Laboratorio presenteranno in anteprima al Teatro Sala Fontana di Milano il prossimo 7 marzo il loro nuovo EP “Il migliore dei mondi” che è stato anticipato dall'omonimo singolo.
Prodotto da Enrico “Erriquez” Greppi, voce ed autore della Bandabardò, sarà disponibile negli store digitali su etichetta VREC a partire dal 3 aprile 2015. Questo EP sancisce l'esordio ufficiale del cantautore toscano, da tempo attivo nella scena musicale, con un nuovo progetto che spazia tra generi diversi: dalla musica cantautorale a ritmi folk, dalla patchanka al reggae e allo ska. I temi trattati nelle sei tracce sono quelli di vita quotidiana, di sentimenti ed emozioni, amori e delusioni, una vita percepita come sempre più difficile da vivere.
“E ci sei tu” è il brano di apertura, riflessione rivolta a una persona che è “qualcosa in più”, scelta dal cuore dell'autore tra milioni di altri, una persona capace di conciliare le contraddizioni della vita. La seconda traccia è anche il primo singolo estratto dall'EP, “Il migliore dei mondi”, un inno alla positività, la visione di un padre che si rivolge al proprio figlio con parole sincere e con una nuova consapevolezza, quella di affrontare il mondo insieme in una nuova realtà creata dal loro rapporto: “ora siamo invincibili, siamo io e te, nel migliore dei mondi possibili”. Si giunge poi a “Che uomo sarò”, tra domande e dubbi che guardano al passato e al futuro, “mi chiederò che uomo sono, che uomo sarò”. “Le stagioni di una vita” con il suo ritmo incalzante presenta il ritorno delle stagioni come l'inevitabile ritorno al punto di partenza (“è da qui che sei partita ed è qui che tornerai”) con il contemporaneo scorrere del tempo, che fa scivolare cose tra le dita che non torneranno più. “Tutto di me” è un brano incentrato sul viaggio e sul sapersi aprire agli altri, sul muoversi nel mondo e nello spazio con i propri problemi (“fuggire non serve a difenderti, i demoni arrivano prima di te”) e imparare ad amare e lasciarsi amare, non importa se si parli a un “amico” o a un “amore”. La traccia conclusiva, “Dormi”, è una confessione intima e a tratti sussurrata: “che silenzio c'è se non ci sei più, potrebbe esplodere in mille lacrime”.
La direzione artistica è curata da Enrico Greppi, Fabrizio Pocci (chitarra e voce) è accompagnato dalla band “Il Laboratorio” formata da Marco Franci (chitarra elettrica, lap steel, mandolino), Alessandro Ferri (basso e contrabasso elettrico), Alessandro De Maio (tastiere, synth, melodica) e Matteo Marchi (batteria).
Il percorso delineato dalle sei tracce dell'album porta a condividere con il cantautore esperienze di vita e stati d'animo, nuovi modi di essere (come il tema della paternità) e di percepirsi, infiltrandosi in spiragli intimi e introspettivi riflettendo sul viaggio (nel mondo e in se stessi) e sul rapporto con gli altri con un'empatia creata da testi capaci di parlare direttamente al cuore dell'ascoltatore.
Facebook: https://www.facebook.com/FabrizioPoccieilLaboratorio
Valentina Colombo
Prodotto da Enrico “Erriquez” Greppi, voce ed autore della Bandabardò, sarà disponibile negli store digitali su etichetta VREC a partire dal 3 aprile 2015. Questo EP sancisce l'esordio ufficiale del cantautore toscano, da tempo attivo nella scena musicale, con un nuovo progetto che spazia tra generi diversi: dalla musica cantautorale a ritmi folk, dalla patchanka al reggae e allo ska. I temi trattati nelle sei tracce sono quelli di vita quotidiana, di sentimenti ed emozioni, amori e delusioni, una vita percepita come sempre più difficile da vivere.
“E ci sei tu” è il brano di apertura, riflessione rivolta a una persona che è “qualcosa in più”, scelta dal cuore dell'autore tra milioni di altri, una persona capace di conciliare le contraddizioni della vita. La seconda traccia è anche il primo singolo estratto dall'EP, “Il migliore dei mondi”, un inno alla positività, la visione di un padre che si rivolge al proprio figlio con parole sincere e con una nuova consapevolezza, quella di affrontare il mondo insieme in una nuova realtà creata dal loro rapporto: “ora siamo invincibili, siamo io e te, nel migliore dei mondi possibili”. Si giunge poi a “Che uomo sarò”, tra domande e dubbi che guardano al passato e al futuro, “mi chiederò che uomo sono, che uomo sarò”. “Le stagioni di una vita” con il suo ritmo incalzante presenta il ritorno delle stagioni come l'inevitabile ritorno al punto di partenza (“è da qui che sei partita ed è qui che tornerai”) con il contemporaneo scorrere del tempo, che fa scivolare cose tra le dita che non torneranno più. “Tutto di me” è un brano incentrato sul viaggio e sul sapersi aprire agli altri, sul muoversi nel mondo e nello spazio con i propri problemi (“fuggire non serve a difenderti, i demoni arrivano prima di te”) e imparare ad amare e lasciarsi amare, non importa se si parli a un “amico” o a un “amore”. La traccia conclusiva, “Dormi”, è una confessione intima e a tratti sussurrata: “che silenzio c'è se non ci sei più, potrebbe esplodere in mille lacrime”.
La direzione artistica è curata da Enrico Greppi, Fabrizio Pocci (chitarra e voce) è accompagnato dalla band “Il Laboratorio” formata da Marco Franci (chitarra elettrica, lap steel, mandolino), Alessandro Ferri (basso e contrabasso elettrico), Alessandro De Maio (tastiere, synth, melodica) e Matteo Marchi (batteria).
Il percorso delineato dalle sei tracce dell'album porta a condividere con il cantautore esperienze di vita e stati d'animo, nuovi modi di essere (come il tema della paternità) e di percepirsi, infiltrandosi in spiragli intimi e introspettivi riflettendo sul viaggio (nel mondo e in se stessi) e sul rapporto con gli altri con un'empatia creata da testi capaci di parlare direttamente al cuore dell'ascoltatore.
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Valentina Colombo
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