CRONACA DI UNA INAUGURAZIONE BARESE

CRONACA DI UNA INAUGURAZIONE BARESE


Di lupini e olive in calce ai piedi del buon San Nicola non voglio saperne,quindi faccio partire il mio ennesimo pazzo,pazzo sabato sera levantino da altrove...la metropoli sfavilla di luci e voci nella sua parte antica,e i devoti giunti dall'hinterland plaudono al cospetto di cotanto sfarzo,ma io opto per un più moderato Mozart.
Bevo una cosa dico due cazzate e poi dirigo la mia automobilina verso il villaggio Inn,Country club,Club latino o come ha deciso di farsi chiamare quest'anno;faccio una partenza intelligente tant'è che,benché arrivi all'una,c'è già una coda non indifferente per entrare;lo stadio mi ha insegnato a scavalcare le transenne e così ottengo un buono sconto del 70% sul tempo che avrei dovuto passare incolonnato.
Entro e prima cosa vado al bar a bermi le 4 consumazioni incluse nel prezzo del biglietto (15 euro...mi era stato detto 13 = qualcuno m'ha preso in giro) e lo faccio per 3 validi motivi: a)è ancora presto e non occorre aspettare 20 minuti per esser serviti; b)l'alcol nel mio sangue alle 4.30 sarà a livelli più che tollerabili e potrò tornare a casa in un pezzo solo (pubblicità progresso); c)la barista;...prendo il mio ultimo cuba libre fatto con whisky di sotto-sottomarca (il famoso “white diamond”) ma buono uguale in quanto generoso ad alcol e faccio quello che stanno facendo più o meno tutti:GIRARE...giro giro giro vorticosamente,a salutare dare bacetti dire cose carine paraculare ecc;qui sta il punto.
Biondina...hey biondina...scusa se ho turbato il tuo girare vorticoso...volevo giusto dirti che se ti ho fermata anche se non ti conoscevo (sacrilegio!andrò all'inferno),era giusto per fare due chiacchiere,per ridere un po' insieme,non volevo necessariamente portarti a letto o leccarmi con te...gaggiane baresi che ancora non lo sapete imparate che se uno sconosciuto vi rivolge la parola NON E' DETTO che abbiate fatto colpo e se un conoscente vi invita a uscire il giorno dopo NON E' DETTO che si sia innamorato di voi o vi “venga dietro”.
Nel cesso c'è un tipo che pensa bene di pisciare nel lavandino,mentre la mia povera amica che gestisce l'accesso al privè fatica ad adempiere al suo compito,dato che la gente (me compreso)entra da tutte le parti fuorchè dall'ingresso da lei gestito;un simpatico tizio si apparta con discrezione dietro un albero a vomitare sui suoi pantaloni bianchi;ormai sono le 3 e decine di cucador assediano il bar (la mia barista ha l'aria stressata e tesa...povera stella); inizio a innervosirmi e intristirmi perché mi sembra che oggi la gente con cui parlo non mi dia retta,non capisca il mio umorismo e non apprezzi la mia spontaneità:la musica house rimbomba nella pista centrale,il vocalist dice le sue frasi e fa i suoi versi,le persone un po' ballano un po' bevono un po' girano vorticosamente,ma non mi danno la corda che vorrei,non ricambiano il mio slancio e sembrano prendere me,la serata e loro stesse troppo sul serio,e questo non mi lascia certo contento:mi siedo tra vecchi amici e amiche e inizio a pensare che forse sono io che mi pongo in maniera sbagliata,forse sono loro degli stronzi,o forse tutti sti ragionamenti sono dovuti al white diamond che mi ha preso male.
Mi alzo e nella pista hip hop conosco una tipa davvero niente male che con ogni probabilità non rivedrò mai più;saluto un po' qualcuno ed esco che sono le 4.15 circa.
Il momento più caratteristico della serata,ovvero il cornetto in preda a ogni sorta di sgummatezza post-bevuta per una volta me lo godo dall'esterno (sono totalmente lucido) osservando divertito gli avventori del baretto in centro...accompagno chi di dovere a casina sua fermandomi ogni tanto a paraculare lo strano popolo delle 6 di mattina della domenica (accattoni,gente che fa jogging,che butta l'immondizia,ecc) e quando sono quasi rincasato anch'io d'un tratto mi accorgo che su una stazione radio passano un pezzo di musica classica dietro l'altro;ma mica cose lagnose...no...marcette tipo fine concerto di capodanno a Vienna...alzo il volume dell'autoradio al massimo,abbasso il finestrino e inizio a girare per la città così,solo soletto,con un'orchestra sinfonica in macchina,mimando un improbabile Riccardo Muti.
“Ho da esser matto” penso,la musica poi torna a essere house e torno a casa;fuori albeggia,io azzanno un mortadellone mastodontico,mi metto a letto e penso a me e a quanta voglia di vivere ho dentro;5 minuti dopo sto dormendo.
Peppon1980@libero.it
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