La regola per il successo?  Avere un giusto team

La regola per il successo? Avere un giusto team

Continua il viaggio nella Grande Mela di InnovAction, associazione no-profit che sostiene i giovani startupper e li aiuta a trovare investitori. La prima realtà innovativa che abbiamo incontrato a Silicon Alley, come viene chiamato a Manhattan il quartier generale di molte società innovative, non è hi-tech. Eppure, non per questo è meno interessante, anzi. 
 
Lo showroom dentro l'appartamento
Marco Crepaldi (visual communication director) ci ha spiegato che Design-Apart promuove aziende di arredamento italiane negli Usa attraverso un approccio del tutto innovativo. Invece di seguire il solito iter che implica l'affitto e la gestione di uno showroom (che a New York può richiedere un budget vicino ai due milioni di dollari l'anno) propone ai proprietari di case il servizio gratuito di ristrutturazione, con mobili delle migliori aziende. In cambio, Design-Apart utilizza il loro appartamento (senza pagare l'affitto) come «living showroom», per esporre l'arredamento e organizzare eventi per potenziali clienti. Dopo un anno la casa viene riconsegnata ai proprietari. E così via di casa in casa.
 
A canestro con le notizie
In tutt'altro ambito opera Krossover, una startup specializzata nell'aiutare le squadre di basket a migliorare la loro performance sportiva. In pratica, l'azienda raccoglie e analizza tutti i video delle partite e nel giro di 24 ore consegna agli allenatori le statistiche dettagliate di quello che è successo in campo. In modo da valutare al meglio i giocatori e le strategie. Per fornire il servizio, utilizzando l'approccio del crowdsourcing, ha creato una rete di appassionati (ragazzi o pensionati) che fanno il lavoro di editing da casa, in tempo reale. Il prezzo? Circa 30-40 dollari a partita.
 
Durante l'incontro con Krossover
Ghostery si occupa di ciò che nel web non si vede. Quando navighiamo su Internet siamo costantemente monitorati da aziende che, attraverso cookies, tag e bug, raccolgono i nostri dati personali. Mentre molte lo fanno solo per migliorare il servizio, altre rivendono i dati al miglior offerente. «Il nostro software», ci ha spiegato il Ceo Scott Meyer, che ha alle spalle una lunga esperienza al New York Times, «individua chi spia i dati della nostra navigazione, dandoci così la possibilità di bloccarne il tracciamento». La cosa più difficile per chi lancia una startup come questa? Avere il team giusto. «Assumere le persone sbagliate non è il modo più rapido per fallire ma è certamente il più sicuro» ci ha detto Scott.
 
Va in Borsa con il personale
Matt Stratz Ceo di Namely non è un imprenditore di primo pelo: ha già alle spalle altre due startup fondate e vendute a grandi aziende. Ma questa ci assicura che non la venderà. Perché vuole portarla fino alla quotazione in Borsa. Si tratta di un software per la gestione del personale. «Quando ho iniziato non conoscevo davvero nulla di questo mercato: io venivo dal mondo della pubblicità e sapevo solo che i software esistenti erano davvero brutti», ha raccontato il capo azienda. «Se avessi fatto una tradizionale ricerca di marketing avrei certamente rinunciato, perché è un mercato troppo complicato». Eppure, forse proprio per aver affrontato lo sviluppo del prodotto in modo non convenzionale, ora il suo software è apprezzatissimo dai clienti, che lo considerano più facile e intuitivo degli altri.ontinua il viaggio nella Grande Mela di InnovAction, associazione no-profit che sostiene i giovani startupper e li aiuta a trovare investitori. La prima realtà innovativa che abbiamo incontrato a Silicon Alley, come viene chiamato a Manhattan il quartier generale di molte società innovative, non è hi-tech. Eppure, non per questo è meno interessante, anzi. 
 
Lo showroom dentro l'appartamento
Marco Crepaldi (visual communication director) ci ha spiegato che Design-Apart promuove aziende di arredamento italiane negli Usa attraverso un approccio del tutto innovativo. Invece di seguire il solito iter che implica l'affitto e la gestione di uno showroom (che a New York può richiedere un budget vicino ai due milioni di dollari l'anno) propone ai proprietari di case il servizio gratuito di ristrutturazione, con mobili delle migliori aziende. In cambio, Design-Apart utilizza il loro appartamento (senza pagare l'affitto) come «living showroom», per esporre l'arredamento e organizzare eventi per potenziali clienti. Dopo un anno la casa viene riconsegnata ai proprietari. E così via di casa in casa.
 
A canestro con le notizie
In tutt'altro ambito opera Krossover, una startup specializzata nell'aiutare le squadre di basket a migliorare la loro performance sportiva. In pratica, l'azienda raccoglie e analizza tutti i video delle partite e nel giro di 24 ore consegna agli allenatori le statistiche dettagliate di quello che è successo in campo. In modo da valutare al meglio i giocatori e le strategie. Per fornire il servizio, utilizzando l'approccio del crowdsourcing, ha creato una rete di appassionati (ragazzi o pensionati) che fanno il lavoro di editing da casa, in tempo reale. Il prezzo? Circa 30-40 dollari a partita.
 
Durante l'incontro con Krossover
Ghostery si occupa di ciò che nel web non si vede. Quando navighiamo su Internet siamo costantemente monitorati da aziende che, attraverso cookies, tag e bug, raccolgono i nostri dati personali. Mentre molte lo fanno solo per migliorare il servizio, altre rivendono i dati al miglior offerente. «Il nostro software», ci ha spiegato il Ceo Scott Meyer, che ha alle spalle una lunga esperienza al New York Times, «individua chi spia i dati della nostra navigazione, dandoci così la possibilità di bloccarne il tracciamento». La cosa più difficile per chi lancia una startup come questa? Avere il team giusto. «Assumere le persone sbagliate non è il modo più rapido per fallire ma è certamente il più sicuro» ci ha detto Scott.
 
Va in Borsa con il personale
Matt Stratz Ceo di Namely non è un imprenditore di primo pelo: ha già alle spalle altre due startup fondate e vendute a grandi aziende. Ma questa ci assicura che non la venderà. Perché vuole portarla fino alla quotazione in Borsa. Si tratta di un software per la gestione del personale. «Quando ho iniziato non conoscevo davvero nulla di questo mercato: io venivo dal mondo della pubblicità e sapevo solo che i software esistenti erano davvero brutti», ha raccontato il capo azienda. «Se avessi fatto una tradizionale ricerca di marketing avrei certamente rinunciato, perché è un mercato troppo complicato». Eppure, forse proprio per aver affrontato lo sviluppo del prodotto in modo non convenzionale, ora il suo software è apprezzatissimo dai clienti, che lo considerano più facile e intuitivo degli altri.

Articoli correlati

Tecnologia

SCONTI E INTRATTENIMENTO? SI PASSA DAL WEB

12/12/2023 | Nightguide

Fino a qualche anno fa l'intrattenimento era confinato alla sfera fisica, e le promozioni erano riservate a particolari periodi dell'anno, come il natale, all'interno dei...

Tecnologia

L’importanza delle immagini per il tuo sito web

23/11/2023 | Nightguide

Ah, le immagini! chi non ne è attratto? nel mondo del web design, le immagini rivestono un ruolo cruciale nell'esperienza utente e nella comunicazione del messaggio. Son...

Tecnologia

Sara Dizdari cavalca l'onda, sul web

01/11/2023 | Bookpress

sara dizdari ha intrapreso un incredibile viaggio dall'essere una giovane studentessa universitaria a diventare un'autentica esperta di e-commerce in un tempo sorprende...

424677 utenti registrati

17083318 messaggi scambiati

17544 utenti online

27948 visitatori online