Nightguide intervista i Klangstof

Nightguide intervista i Klangstof

Il 26 Novembre scorso eravamo al Covo Club di Bologna per la prima data delle due italiane del tour europeo dei Klangstof. Portati nel nostro paese da Indipendente Concerti e Daze Events, i Klangstof sono una giovanissima e promettente band olandese dalle sonorità nordiche, con richiami ai Radiohead, ma anche a Biork e ai Tame Impala. Un mix cool e travolgente, uno show potente, una musica impegnata e degli animi giovani ma altrettanto esperti, pronti a diventare una delle più grandi band del futuro...oh almeno questo è quello che io spero per loro.

 
NG. Cosa sono i klangstoff  per chi magari ancora non vi conosce?
K. E' una domanda difficile questa! Credo che se ti piacciono i radiohead magari ti piaceremmo anche noi. Siamo atmosferici, elettronici, dinamici... ma riusciamo a raggiungere anche volumi davvero alt.
E. Siamo un po' una combinazione fra una band indie e una band elettronica.

NG. Magari sto intervistando i nuovi radiohead!
K. Magari! (ride)

NG. Ho letto qualcosa online su di voi, c'è davvero poca roba in giro, siete misteriosi!
K. Davvero?!

NG. Quindi, come ha fatto un progetto solista a diventare una band?
K. Dunque, ho vissuto per 7 anni in Norvegia, e ho iniziato a scrivere la mia musica. È piuttosto solitario laggiù, devi fare tutto da solo, quindi ho iniziato a suonare tutto per conto mio: ho fatto dei demo, e credo a 21 anni sono tornato ad Amsterdam e ho messo su una band per trasformare quei demo in dischi. Ci è voluta solo una settimana per registrare il primo disco, era tutto già quasi pronto: è stata una trasformazione molto bella, da solista a band.

NG. Eravate già amici da prima o vi siete incontrati nella band?
E. Io sono il tipo nuovo ora, tutta questa esperienza è nuova per me, ma è tutto molto bello. In effetti conoscevo gli altri membri da prima, tranne Koen, che ho conosciuto tre settimane fa quando abbiamo iniziato il tour. Il vecchio batterista ha vissuto con me per un po', ho suonato con lui, quindi qualche collegamento c'era già.

NG. Onestamente leggendo cose su di te (Koen), che eri completamente solo nelle campagne norvegesi, mi ero fatto un idea totalmente sbagliata: nella mia testa eri una specie di Tom Yorke. (ridiamo)
K. È divertente: quando tutti sentono la musica tutti credono che sia una specie di matto depresso, ma non lo sono!

NG. Sembri più uno studente olandese in erasmus!
K. Questa cosa è divertente: metto tutto quello che succede nella musica, per poter rimanere una persona felice. Fare musica è un modo per pulire la mia mente, così posso essere felice.

NG. Onestamente non la trovo deprimente la tua musica.
K. Oh, grazie!

"Everest"


NG. La trovo più rilassante che deprimente.
K. Esatto, è quello che dovrebbe essere!

NG. Voi siete stati la prima band olandese a suonare a Coachella l'anno scorso.
K. È assurdo! Anche perché in olanda non siamo poi così famosi. All'estero siamo più conosciuti che a casa, cosa che ha spinto anche la gente a casa a chiedersi wow! chi sono questi tizi?
È stato un modo davvero strano per diventare famosi anche a casa, uno dei più grandi festival del mondo ci ha fatto suonare, ed è stato un modo per essere riconosciuti anche in Olanda. La gente va lì per vedere Beyonce o Kayne West, ed è strano che riescano a dare attenzione anche a una band che ha bisogno di avere attenzione per essere seguita: siamo piaciuti, la gente cantava con noi, è stato bellissimo.

NG. Non era il vostro primo festival!
K. No, ma è stato il primo così grande!

NG. Quindi ora è tutto più facile?
K. Si, ma non per eric, che non c'era! (ride)
E. Non c'ero, ma sono felicissimo per loro.
K. Ci dimentichiamo sempre quanto sia bello andare in giro a suonare, quanto sia divertente. E ora abbiamo Eric che non ha mai fatto niente del genere, tipo un tour in Europa, e dice continuamente cose tipo “wow, laggiù ci danno da bere gratis!” questo ci fa apprezzare tutto di nuovo!

NG. Avete in programma qualche collaborazione con qualche grande artista o band in futuro?
K. Non ancora.

NG. Chi avete il lista?
K. Mmm, dovremmo vedere...

NG. I radiohead? (scusa Tom Yorke)!
K. Tom Yorke, ti prego, suona con noi! No, ok, abbiamo fatto un tour coi Flaming Lips, e impazzirei per poterci collaborare nel nuovo disco.
E. Io ho un personal favourite
K. Tipo?
E. John Hawkins. Se fosse possibile...è il mio eroe, sarebbe una cosa incredibile.

NG. Come sarebbe per voi, visto che venite dalla terra dei dj, se qualcuno remixasse la vostra musica?
K. Ci sono dj che mi piacciono davvero, tipo Martin Garrix che è piuttosto pop e commerciale, e sa bene cosa fa. Se uno così venisse da me e mi chiedesse se può remixare qualcosa gli direi subito: fallo!

NG. Martin è una persona molto socievole, come voi!
K. Si, deve essere una cosa degli olandesi

NG. Davvero, l'ho visto due volte e la seconda era tipo “ehi, come stai?”
K. Siamo gente che ama stare coi piedi per terra, è così che siamo ed è così che riusciamo ad apprezzare tutto.

NG. È difficile che qualcuno di così famoso resti così “normale”
K. Eeh non sappiamo come saremo quando diventeremo famosi, magari diventeremo degli stronzi. (ridono)

NG. Quando succede magari ricordatevi di me
K. Ovviamente! luigi!

NG. Voglio essere il vostro fotografo quando sarete in qualche grande tour. Ok, l'ho registrato.
E. E' registrato! Ora deve succedere.

NG. Da dove nasce l'ispirazione quando fai musica? Perché non è quel tipo di musica che ti viene in mente e basta.
K. Decisamente no: il pop è decisamente più facile da fare. Per fare ciò che facciamo devi svegliarti con il feeling, il vibe giusto. Magari vedo qualcosa che succedere fuori, o penso a qualcosa, come alla Norvegia, e scrivo cosa vedo nella mia testa. È così che nasce la canzone. A volte passano tre mesi senza riuscire a scrivere qualcosa.

NG. Anche gli altri adesso scrivono musica o sei il boss e finisce li?
K. No, sono il boss (ride). No, in realtà lavoriamo insieme anche se la musica la scrivo io. Voglio che i musicisti siano un estensione dell'arte, e servono ottimi musicisti per fare una cosa del genere per fare davvero buona musica.

NG. Adesso voglio togliermi una curiosità. Nel vostro paese come lavora l'industria musicale? E' tutto incentrato sui ragazzi che vengono fuori dai talent o c'è spazio per la gente che fa tutto da sola?
E. Ok, dunque. Ci sono talent show in Olanda ma io non ci credo affatto. È roba temporanea. La gente forte non va a finire là dentro, chi ce la fa davvero non è un idol, è gente che ha talento vero.
K. Credo che se finisci lì dentro sei famoso solo finché la tv resta accesa, poi sparisci. È la strada facile.
E. Devi creare le tue fondamenta. Se diventi un idol ti tirano su troppo velocemente e non fai in tempo, e quando ti mollano crolli alla stessa velocità.

NG. Personalmente ho l'impressone che ci siano queste comete brillanti nel cielo, con la gente che le guarda abbagliata dalla luce e pensa wow, ma dietro quella luce i personaggi cambiano stagione dopo stagione.
K. Esatto.

NG. Parecchi non reggono nemmeno un mese dopo lo show.
K. Ecco, è quello che succede anche in Olanda. E come puoi diventare il miglior cantante del mondo in qualche settimana? Pensa ai Radiohead, ci hanno messo 20 anni per diventare una delle migliori band del mondo.

"Hostage"


NG. Ieri ho visto il primo video in assoluto fatto dagli AC/DC, in questo festival microscopico, ed erano come noi. Gente normale che suonava. E ora sono divinità.
K. Infatti, ci vuole tempo.

NG. Quindi, cos'è la musica per voi in tre parole?
E. Oddio, come puoi farmi una domanda del genere? Oddio, è difficilissimo! Silver lining, uso due parole in una. Ti da il coraggio di continuare anche se non sia bene quale sia il tuo obiettivo.
K. Io sto ancora pensando. puoi suggerire qualcosa? Oh mio dio, è troppo difficile. Aspetta ce l'ho Fuel For the Brain benzina per il cervello, ecco. Tre parole. benzina per cervello.

NG. Potrebbe essere il titolo di una canzone per il nuovo disco.
K. Oddio, si!

NG. È la vostra prima volta in italia?
E. No, è la terza. Abbiamo suonato agli I-Days due anni fa, il primo show in assoluto con la band, l'ultimo giorno del festival. E al festival di Castelbuono (Ypsigrock), davvero fico. E ora siamo qui, ma questo è il nostro primo show da headliner.

NG. E ora cosa succede? Avete un obiettivo certo? E cosa sognate?
K. L'obiettivo certo è finire il tour (ride). Stiamo ancora crescendo, questo tour sarà meglio del passato, e peggio di quelli che verranno. Dobbiamo continuare a costruire, ed è questo il sogno. Ogni biglietto venduto è una persona che ama la nostra musica

NG. Ed ecco l'ultima domanda, la più difficile di tutte
K. Peggio delle tre parole?

NG. Oh si! Sono sempre tre, ma sono i tre album che non potrebbero mai mancare nella tua collezione.
E. Ah, facile. tre dischi? Allora: The Meters Uptown Rulers, KID A dei Radiohead e il terzo... direi “De la joits”, the roots. hip hop.
K. “In rainbows” dei Radiohead, no, oddio...e...oddio. Faccio schifo coi titoli. “Trials of main occupant” dei Midlake. E il primo disco di James Blake, perché è quello che mi ha fatto decidere di diventare un musicista. Ma non mi ricordo il titolo! Ecco, quello.

Intervista e foto a cura di Luigi Rizzo. 

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