Nightguide intervista James Kakande

Nightguide intervista James Kakande

Manchester non è propriamente la città del sole che sorride alto in cielo. Del resto della cupezza grigia di una cittadina industriale inglese, James Kakande porta solo la dicitura sulla carta d'identità alla voce luogo di nascita. Per tutto il resto il musicista britannico è più figlio del Mondo, anzi del Pianeta blu come lo chiama lui.   
Per un'artista che ha realmente girato il Globo, lasciandosi contaminare dalle diverse culture e influenze musicali, il suo è un piacevole ritorno da quel flusso infinito e ciclico che è la storia della musica. James Kakande non è un novizio ansioso di ritagliarsi un angolo di notorietà fugace: molti di voi lo ricorderanno per il grande successo dell'estate 2006 di You You You.  Canzone estiva dal gusto reggae che ha lasciato il segno in Italia, undici anni dopo è come uno specchio deformante in cui riflettersi (e riflettere su se stessi), ma senza "specchiarsi" troppo. 
In questo lasso di tempo Kakande ha saputo espandere le proprie conoscenze musicali, condividere storie di vita/musica con altri grandi colleghi, aspirando esperienze, espirando esperienze. Oggi James Kakande torna con il nuovo singolo Three Chords & A Poem, apripista del nuovo album Electric Magnetic Love Thing.  


 
Sei tornato con un nuovo album, Electric Magnetic Love Thing, raccontaci qualcosa in merito.
Ciao! Beh, questo album è un po' una piccola Odissea. una raccolta di canzoni che ho scritto in paesi e situazioni molto diverse ma con lo stesso tipo di "frequenza" che li attraversava. Ho l'impressione che sia come una torta molto bella, a molta gente potrebbe non piacere quel gusto ma molti invece potrebbero desiderarne un altro pezzo! 
 
Da dove sono venuti i titoli del singolo e dell'album?
Il titolo del singolo è stato semplice da trovare: ero nella mia camera da letto in un momento di pressione per come la vita stava andando, non mi sentivo proprio nel mood giusto e come faccio sempre ho trovato un modo per capire quelll'attimo e per dargli una sorta di forma diversa, nel senso che anche se mi sentivo ancora quelle cose dentro sono andato a dormire e quando mi sono svegliato avevo in testa una melodia, semplice ma interessante, ho ringraziato Dio per quei pensieri, perché grazie a quelli ho preso la mia chitarra in mano e gli accordi sono "scivolati" dalle mie dita e il resto è... il titolo.
Quello dell'album invece viene da una sensazione che ho avuto per molti anni: il magnetismo tra amore e persone, l'elettricità che pompa il cuore, la frequenza del modo in cui il sole fa crescere tutte le cose, il respiro, le meraviglie intorno a noi.
 
Pensi che i fan possano trovare nell'album qualche particolare circa la tua vita privata?
Non credo che lo cercheranno, anche se di questi tempi è difficile non voler sapere ciò che una persone sta facendo. Io stesso, quando vedo un artista che mi piace pubblicare un nuovo album, vorrei sapere dove sono stati pensati, scritti i brani, che cosa stava accadendo nella sua vita mentre componeva o registrava  perché è parte integrante dell'essere ascoltatore. Tutti sono così curiosi di sapere quello che qualcuno ha fatto 2 minuti fa, che suppongo sia comprensibile voler sapere cosa ho fato io negli ultimi 8 anni o giù di lì!
 
Qual è il ricordo più forte che ti è rimasto dalla registrazione del disco?
Wow! E' una domanda particolare ho scritto e registrato la maggior parte delle canzoni in diversi posti e circostanze, i ricordi sono vividi e percepisco ancora con precisione la sensazione che mi ha preso ogni canzone. La maggior parte di quello che ho fatto nella vita significa molto per me, i ricordi sono forti, e quelli rivissuti grazie alla musica ancora di più. Questo fa la musica, ci aiuta a ricordare come nient'altro riesce a fare.
 
Se le persone dovessero portarsi via o tenersi qualcosa dal tuo nuovo progetto, cosa ti piacerebbe fosse?
Non è così complicato, voglio lo stesso per loro come per me,  e naturalmente mi auguro che sia una bella sensazione. Così come mi piace scrivere ogni giorno voglio anche sentirmi impaziente della musica successiva, è una meravigliosa benedizione essere in grado di provocare emozioni per qualcuno altro attraverso ciò che stai scrivendo, Non sempre ci si riesce ma che soddisfazione quando invece accade!
 
Sappiamo che oltre alla musica, ti prendi del tempo per fare altro...
L'unica cosa che ho fatto di diverso, otre alla musica è stato inseguire la vita, guardandola da ogni angolazione per cercare di imparare qualcosa in più su di me. Mi piace ascoltare che cosa sta succedendo nella vita della gente comune, la Working Class Hero (come diceva John Lennon), mi piace muovermi.. Per un sacco di povere anime il mondo là fuori è un film horror e quindi mi sento ancora più fortunato che con una chitarra, un sacco a pelo e pochi vestiti posso vivere e risolvermi ovunque. Love.

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