Nightguide intervista i Dirotta Su Cuba

Nightguide intervista i Dirotta Su Cuba

I Dirotta su Cuba (Simona Bencini, Stefano De Donato e Rossano Gentili) si formano nel 1989 a Firenze.  
Si affermano subito nel panorama musicale nazionale con il loro sound fresco e nuovo, aprendo la via italiana all'acid jazz con impressionanti successi fin dal loro album di debutto.
Dopo anni di successi, decidono di prendersi un lungo periodo di pausa dalle luci della ribalta e dalla “convivenza” in un gruppo così di successo. I vari elementi intraprendono loro personali percorsi da solisti per crescere e maturare.
Dal 2012 riuniscono le loro strade e adesso sono pronti con un nuovo album e un nuovo percorso di concerti per ritrovare il loro fedele pubblico che era in attesa da molto tempo.
Il sold out doppio delle prime date al Blue Note di Milano è sicuramente un buon inizio e noi abbiamo avuto il piacere e l'onore di fare quattro chiacchiere con loro.
Ecco cosa ci hanno detto.

 
 
NG. Il ritorno live dei Dirotta Su Cuba è forse una delle più interessanti notizie che la fine del 2016 potesse darci. Come vi sentite alla vigilia dell'inizio di questo nuovo percorso?
Ti ringrazio!:-) In realtà noi, dal 2012, anno in cui ci siamo riuniti ufficialmente, il live non lo abbiamo mai lasciato. E' il live la dimensione in cui ci esprimiamo meglio, quella in cui riusciamo ad essere più a fuoco, dove siamo noi stessi. I nostri concerti emanano una grande energia e catturano la gente.  Il ritorno  direi piuttosto è più che altro discografico. Era dal 2000 che la formazione originale non pubblicava un disco (in Fly, uscito nel 2002, non c'era Stefano).   E tutti i nostri fan ci chiedevano un nuovo album. Ci siamo presi il nostro tempo  per ricompattarci e riorganizzarci, senza pressioni di alcun genere. Ma sapevamo che non potevamo far passare altro tempo. Dopo 4 anni dalla réunion, arriva Studio Sessions. Siamo contenti e soddisfatti, è un riprendere le fila di un discorso interrotto molti anni fa. Ci sentiamo una sorta di band cult, unica band che fa funky in italiano.

 
NG. Avete lasciato il BlueNote qualche anno fa con un impressionante sold out; il vostro pubblico sembra amarvi e attendervi sempre con ansia. Cosa vi sentite di dire ai vostri fans?
Il nostro pubblico sa che i nostri concerti sono speciali, sono  delle vere e proprie feste e li aspetta.  In particolare al Blue Note siamo sempre riusciti a creare un'atmosfera magica e coinvolgente. E anche stavolta, il 24 settembre, abbiamo fatto un doppio sold out. 
Cosa ci sentiamo di dire ai nostri fans? Vi abbiamo lasciato per oltre 10 anni, ci siete mancati, adesso non vi lasceremo più tanto facilmente. Se siamo tornati, è in parte merito  anche vostro, delle persone che ci hanno scritto, sollecitato, seguito, sostenuto in tutti questi anni.

 
NG. Come sono stati questi anni lontani dalle luci della ribalta?
Beh, non posso nascondere che ci ho dovuto lavorare un po'.. La cosa che veramente ti frega la serenità  in questo mestiere sono le aspettative. Io appena uscita dai Dirotta avevo firmato un contratto importante con Warner come solista, ma avevano un'idea artistica  di me che non coincideva con la mia e mi ero circondata di persone che addirittura la vedevano  ancora diversamente. Un bel casino.  Le aspettative alte ma non c'era una direzione comune e perciò, al di là di tutti i miei sforzi, il mio riposizionamento è fallito.
Sono ripartita perciò dalle cose veramente importanti, anche dalle piccole cose. In questo percorso è stato importante la nascita della mia prima figlia Sofia. Oggi ho trovato il mio equilibrio, faccio quello che mi piace e cerco di farlo bene e questa  è una fortuna.

 
NG. Come è stato rimettere mano al vostro primo album? Descriveteci un po' quale è stato il processo che vi ha condotto alla scelta dei vostri rimaneggiamenti.
Il tributo al primo album contenuto in  Studio Sessions Vol.1  nasce dal tour dell'anno scorso “The  20 Years Birthday tour”, anno del ventennale da “Dirotta su Cuba”, il nostro primo disco uscito nel 1995. Per l' occasione abbiamo riarrangiato tutto il primo disco, con versioni più immediate, più roots. Quello che ne è uscito ci è piaciuto talmente che ci siamo detti che tutto questo doveva essere registrato. E così,  durante varie studio sessions fra il 2015 e il 2016  abbiamo registrato il nuovo album con la ferma intenzione che i brani  sul disco dovessero  sprigionare quell'energia live che non eravamo  mai riusciti a fermare sugli altri nostri dischi. Abbiamo aggiunto code, citazioni, tagliato delle parti che ci sembravano di troppo.

 
NG. Se potesse parlare ai Dirotta di 20 anni fa cosa direste loro?
“Quello che siete riusciti a raggiungere  e costruito coi Dirotta è un patrimonio importante per le vostre vite, proteggetelo a tutti i costi da incursioni e attacchi esterni. State più insieme, ascoltatevi e parlate di più.”

 
NG. Descriveteci in 3 parole oltre 25 anni di carriera insieme.
In realtà non sono così tanti, sono circa 16..tieni conto che dal 2002 al 2012 siamo stati lontani, ognuno aveva la propria vita e carriera.  Comunque...A) formativi B) caotici  ma tutto sommato c) indimenticabili.

 
NG. Una collaborazione che avete nel cassetto e che vi piacerebbe realizzare.
Qualche soddisfazione ce la siamo già tolta in questo disco. Avere con noi Mario Biondi e Fabrizio Bosso era un sogno per es. e ci siamo riusciti.  Il grande assente in questo disco è Pino Daniele, ho spesso pensato che avrei voluto cantare con lui “Dove sei”, sarebbe stato perfetto.

 
NG. Chi pensate possano essere i vostri nuovi fan in questo nuovo progetto? Come sentite il pubblico di oggi?
 I nostri fan sono sostanzialmente i fan di un tempo, quelli che hanno consumato i nostri dischi negli anni 90, che sono legati a noi dai ricordi di quegli anni. Fra i nostri seguaci, ci sono inoltre moltissimi musicisti che apprezzano i nostri arrangiamenti, che sono cresciuti suonando la nostra musica. Molti appassionati di black music, di soul, di jazz.

 
NG. Che programmi avete per i prossimi mesi? Continuerete anche con le vostre esperienze all'estero?
Programmi futuri? La scrittura di un  Vol.2 prima di tutto, di inediti.  E poi tanto live.  Ci piacerebbe poter suonare anche fuori dall'Italia. Ci proveremo.

 
NG. Diteci 3 album nella storia della musica che mai potrebbero mancare nella vostra collezione.
“Songs in the key of life “ di Steve Wonder,  “Thriller” Michael Jackson, “Abbey Road” the Beatles
 

Intervista a cura di Luigi Rizzo.
Foto di Federica Mirabelli
 
 
 

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