NIGHTGUIDE INTERVISTA I LAPINGRA

NIGHTGUIDE INTERVISTA I LAPINGRA

Lapingra è un progetto di collaborazione ludico/sonoro/corporale nato nel 2007, dai due giovani ragazzi molisani Paolo Testa e Angela Tomassone, un duo dalle sonorità molto stravaganti e poco ricercate. Nonostante abbiano evidenti influenze che spaziano da Bjork alle Spice Girls, da Walt Disney ai Bauhaus, si avverte la volontà di un forte distacco da questo tipo di genere, utilizzando una grande quantità di idee, di sonorità, di intenzioni. Accostando suoni orchestrali ai suoni emessi da un peluche a forma di civetta i Lapingra rievocano mondi magici e fatati (avvertibili anche senza occhialetti 3D) e allo stesso tempo ci scaraventano nei meandri della musica elettronica anni '80 dove i vecchi ritmi delle tastierine Chicco vengono utilizzati senza vergogna come veri e propri sintetizzatori. Che sfacciati. Attivi da 3 anni e con alle spalle due EP l'omonimo Lapingra (2007) e Farewell Gallinella(2008) e un album : Salamastra, caratterizzato dall'utilizzo di strumenti più classici quali trombe, sax e violini; in un temibile incontro/scontro tra l'orchestra del Santa Cecilia e i camion dei pompieri.
Ecco cosa ci hanno raccontato.

 
NG. Parlateci un po' di chi è Lapingra e di chi sono Paolo e Angela.
AT. Lapingra è un progetto che nasce nel 2007. Abbiamo iniziato a suonare e a incidere il nostro primo disco, Salamastra, come duo. Col tempo si è aggiunta un po' di gente e ci siamo trasformati in una band "carrozzone". A scrivere i pezzi siamo sempre io e Paolo, molte altre persone ci aiutano negli arrangiamenti e nell'esecuzione. "The Spectaculis" è stato registrato e arrangiato da una ventina di persone!
Il nome del gruppo mi è apparso in sogno. Un cigno sorvolava i cieli di un paese e tutte le persone lo indicavano e strillavano "Lapingra! Lapingra!"

 
NG. Come si è sviluppata la necessità della vostra scelta stilistica musicale?
AT. Io e Paolo ci conosciamo dai tempi della scuola e una cosa che ci ha sempre accomunato è stata la musica. Ci incontravamo nei corridoi per scambiarci merendine e musicassette. Col tempo abbiamo iniziato a suonare insieme.  Abbiamo sempre avuto un debole per "l'esotico", "lo strano" e "il diverso". Così dopo un primo periodo in cui abbiamo militato in un gruppo punk rock (ci chiamavamo, per l'appunto, Grand Guignol)  abbiamo deciso di provare a creare musica utilizzando strumenti poco convenzionali, tastierine giocattolo, gufi parlanti, vecchi sintetizzatori. So che dirlo adesso sembra banale perchè molti gruppi oggi ne fanno ampio uso ma credetemi che nei primi anni 2000, a Isernia, questa cosa era davvero originale!

 
NG. Ascoltare i vostri brani per farmi un'idea di voi è stato come fare un giro al luna park. Mi sono venuti in mente Il magico mondo di Amelie, e poi subito dopo i Mum, un po di Bjork (ma questo ve l'avranno detto); ma in realtà credo sarebbe offendervi paragonarvi a così tante cose perché credo ci teniate alla vostra originalità. Quanto di questo rappresenta una vostra reale “follia” creativa e quanto invece è frutto di una mentale ricerca di stile?
AT. Credo che le due cosa vadano di pari passo. Quella che tu chiami "follia" io la chiamo "allucinazione  sonora". Improvvisamente nella mia mente sopraggiunge un motivo, un po' come accade nei sogni, che non è la tua parte cosciente a controllarli. Poi registro il motivo e lo faccio ascoltare a Paolo. Insieme poi valutiamo le potenzialità della cosa e cominciamo a lavorarci su in maniera più "cosciente".

 
NG. La vostra collaborazione è ormai consolidata ma la produzione non è massiccia. I vostri tempi sono dettati dal particolare modo che avete di produrre musica o semplicemente fate un po' come vi pare?
AT. In verità alle spalle abbiamo 2 ep e 2 dischi. E' vero non si potrebbe considerarla una produzione massiccia, ma ogni canzone che scriviamo è praticamente "un'opera" nel senso che è piena di cose, piena di persone che suonano, piena di strumenti e ricca di arrangiamenti.

 
NG. Cosa vi ha influenzato maggiormente nel vostro percorso artistico?
AT. Credo un sacco di cose. Oltre alla musica e ai gruppi che abbiamo sempre ascoltato ci ha influenzato moltissimo anche il cinema e il teatro. Osservando una metaforica libreria,  sui ripiani più alti ci sarebbero i Radiohead, i Bauhaus, gli Smiths, per esempio. Ma sulla stessa mensola ci starebbe benissimo pure Cristina D'Avena, Walt Disney e il Bagaglino assieme a Gershwin e Kubrick.

 
NG. Con chi vi piacerebbe collaborare?
AT. Sarebbe fantastico poter scrivere la colonna sonora del prossimo film della Disney  ma ci piacerebbe pure scrivere un film con Tom Waits o arrangiare un disco di Paolo Conte.

 
NG. Che progetti avete per finire questo 2016 e per il nuovo anno?
AT. Speriamo di suonare tanto, dovunque. I concerti sono molto importanti per un progetto come il nostro che si nutre non di sole orecchie, ma ci piace considerarlo come un'espressione "corporale" dove tutto quello che hai entra a far parte di questo spettacolo.

 
NG. Diteci quali sono i 3 album che mai potrebbero mancare nella vostra collezione.
Angela :
Siouxsie & the Banshees - A kiss in the dreamhouse
Television - Marquee Moon
Neil Young - Harvest

Paolo:
Radiohead - Ok Computer
Mum - Finally we are no one
Matia Bazar - Tango

Intervista a cura di Luigi Rizzo
               

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