Nightguide intervista Peppe Voltarelli

Nightguide intervista Peppe Voltarelli

Stavolta per Nightguide ho avuto il piacere di conoscere ed intervistare Peppe Voltarelli, grande autore ed interprete calabro che dal '91, con il suo esordio con Il Parto delle Nuvole Pesanti, ha percorso 25 anni di carriera intensa e prolifica tra musica, cinema ed impegno sociale.
Un grande poeta dei nostri tempi che vi invitiamo a conoscere tramite la nostra intervista e il suo sito (http://www.peppevoltarelli.net/) per maggiori approfondimenti sulla sua vasta opera.
 
NG. Un curriculum vitae impressionante e di tutto rispetto. Una carriera partita ufficialmente nel 91 con un gruppo di giovani universitari e che nell'arco di 25 anni si è arricchita di innumerevoli esperienze. 25 anni si possono considerare una buona tappa intermedia per tirare due somme. Ci descriva Peppe Voltarelli in un ipotetico confronto tra quello che è ora e quello che era quel ragazzo degli esordi.
PV. L'inizio è fatto per commettere errori, per crescere, per sperimentare spesso in maniera inconsapevole selvatica, poi si migliora, si crea un metodo strategie, si peggiora, ci si stanca. Prima è il corso del tempo, bisogna diventare amici suoi, in qualche modo saper aspettare, cercare in fondo, non fidandosi delle scorciatoie. Oggi sento la mia voce con tutte queste cose, la sento mentre canto, mentre sto zitto, mentre scrivo e mi piace ascoltare il tempo. Oggi sono più coraggioso di quando ho iniziato; prima ero un barbaro straniero emigrante senza casa, oggi vivo l'idea dell'affitto con serenità.

NG. Cosa è cambiato e cosa è rimasto uguale? Cosa è migliorato e cosa è peggiorato rispetto agli anni 90?
PV. Le idee si modellano nel tempo: prima era un furgone oggi è un biglietto singolo, un'idea di durata; prima erano corse, oggi sono passeggiate mangiare bere anche digiuni, avere disponibilità a cambiare per accogliere le novità, gli imprevisti idee di discorsi senza tempo ma era così anche nel 1989 quando marciavamo in corteo con cartelloni bianchi senza scritte con l'ala dura e creativa del movimento; eravamo dei ricercatori ma lo siamo anche oggi ne sono certo.

NG. Lei ha viaggiato abilmente tra musica e cinema con una discreta disinvoltura. Cosa l'attira dei due mondi e cosa hanno in comune dentro di lei?
PV. La possibilità di raccontare le storie, le facce, un modo di camminare, una camicia, l'immaginario che esiste dietro un colore, un gesto quando canti e anticipi il tempo rubi qualcosa e il quel piccolo furto c'è la nostra anima e tutto quel che abbiamo dentro da secoli, la terra i nonni, il mare, il cinema, il suo ritmo come quel rubare.

NG. La sua produzione è caratterizzata da un costante impegno sociale e mi sembra che abbia cercato sempre di utilizzare l'importante peso che una qualsiasi forma d'arte può avere nei temi di attualità. Come convive con l'analfabetismo culturale e sociale che sembra dilagare sempre di più nei giorni nostri?
PV. Mi impegno sempre a dare delle indicazioni, dei nomi, dei titoli per alimentare dubbi e curiosità. È il procedimento che uso quotidianamente: prendere e diffondere informazioni indirizzi solchi padri e madri fratelli.

NG. Pensa che un film o una canzone possano ancora avere il potere di svegliare gli animi e sensibilizzare la gente?
PV. Ne sono profondamente convinto. La canzone è utile.
NG. Lei ha vissuto innumerevoli esperienze all'estero passando da una tournee internazionale ai festival cinematografici. Da un punto di vista artistico dove si sente più a suo agio? In Italia o all'estero?
PV. Suonare all'estero è uno stimolo importantissimo è importante confrontarsi con altre culture altre lingue modi di mangiare di scrivere di pensare. Suonare all'estero per misurare la gittata delle proprie composizioni ridimensiona educa calma aiuta.

NG. Cosa ha influenzato maggiormente il suo percorso artistico?
PV. Le letture le bevute i concerti e i film visti; il tempo trascorso camminando ascoltando la natura. La possibilità di conoscere artisti importanti con cui trascorre del tempo.

NG. Con chi le piacerebbe collaborare (anche di straniero)?
PV. Ci sono dei paesi che non ho mai visitato come Brasile Africa India e Pakistan mi piacerebbe molto viaggiare nelle loro musiche e conoscere le loro tradizioni.

NG. Che progetti hai per finire questo 2016 e per il nuovo anno?
PV. L'America è nel mio cuore. A novembre partirò per un viaggio in Canada e Usa che si concluderà in sud America tra Argentina e Uruguay.

NG. Ci racconti quali sono i 3 album che mai potrebbero mancare nella sua collezione.
PV. Ho visto anche degli zingari felici”  Claudio Lolli
Unforgettable fire   U2
Aria pulita Luciano Rossi

Intervista a cura di Luigi Rizzo

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